2 novembre,
la famiglia italiana ricorda tutti i caduti italiani
per la difesa dei confini nazionali.
4 novembre,
festa dell’unità d’Italia incompleta senza tante Province geograficamente italiane,
e delle Forze Armate.
8 novembre 1917,
al convegno di Peschiera tenuto tra l’Italia e i suoi alleati dopo la sconfitta subita a Caporetto, Vittorio Emanuele III rifiuta di arretrare ulteriormente la prima linea dell’Esercito: inizia l’epopea del Piave.
10 novembre 1975,
col Trattato (Accordo) di Osimo, l’Italia rientra in possesso delle sacche territoriali del Sabotino e del Colovrat occupate dalla Jugoslavia in spregio al Trattato di Pace del 1947.
24 ottobre – 4 novembre 2017
audio video della giornata di studi “Da Caporetto alla Vittoria”
realizzato da Davide Colombo.
"Servizio obbligatorio di leva militare in Italia" Claudio Susmel
Ritengo il Trattato di Osimo del 10 Novembre 1975 ignominioso anche per quanto riguarda la restituzione di alcune zone al confine.
Cerco di sintetizzare quanto ricordo in merito. Sono ricordi ancora vivi in quanto ne ero particolarmente coinvolto. Successivamente al Trattato di pace la Jugoslavia aveva occupato, spostando i paletti di confine varie zone, prevalentemente di particolare importanza tattica, per complessivamente circa 10 kmq.
L’Italia si era limitata a rivendicarne la restituzione . A tale scopo era destinato un apposito Ufficio ubicato ad Udine e dipendente da un apposito Ambasciatore, che fu tenuta completamente all’oscuro delle trattative che portarono al Trattato di Osimo, in base al quale l’Italia ottenne la restituzione di non più della metà delle zone usurpate. Possiamo quindi dire che all’ignominia di avere regalato la Zona B si deve aggiungere anche quella di avere regalato metà di quanto usurpato al di fuori del Trattato di pace.
L’Ambasciatore preposto alla predetto Ufficio per protesta rassegnò le dimissioni.
Gen. Elio Ricciardi