Groenlandia
Ignoti nulla cupido
31 gennaio 2025
Molte le righe goliardiche sul desiderio di ampliare i confini politici degli Stati Uniti d’America, espresso da parte del suo Presidente Donald Trump.
Righe che possono andare bene in una rubrica di intrattenimento, purché non vengano strumentalizzate partiticamente: risulterebbero una pessima bussola per il lettore ignaro della questione.
Nulla può desiderare razionalmente chi analizza ciò che vede solo con gli occhi, proviamo perciò a capire qualcosa in più dell’Isola raffigurata sul mappamondo.
Certo le immense ricchezze contenute sotto la superficie di oltre 2.160.000 chilometri quadrati della Groenlandia, costituiscono una discreta motivazione per la sua conquista da parte di un cow boy americano alla ricerca dell’oro e dei suoi familiari.
Pure, secondo il principio del confine naturale, essa appartiene proprio al continente americano non certo a quello europeo; per lo stesso principio però, vista la sua quasi contiguità con le isole del Canada settentrionale, sarebbe il Canada più legittimato a invocarne l’annessione, non gli Stati Uniti d’America.
In ogni caso oltre a non appartenere geograficamente all’Europa, anche dal punto di vista politico la Groenlandia si è andata staccando sempre più con vari atti politici dalla Danimarca, di cui è parte secondo il diritto internazionale.
Noi italiani perché dovremmo interessarcene?
Perché prima o poi una forma di Federazione Europea nascerà: persistendo la sovranità statuale della Danimarca sull’Isola più grande del Pianeta, in caso di conflitto vero e proprio con gli Stati Uniti, o anche solo nel caso di qualche scontro limitato, dovremmo rischiare la vita dei nostri soldati perché persista un’indebita occupazione da parte dell’Europa.
E perché persista la sovranità del Re di Danimarca, che oltretutto non risulta avere aperto le braccia agli immigrati irregolari che hanno invaso e continuano a invadere la nostra Italia.
La Groenlandia sia annessa dal Canada o dagli Stati Uniti, purché non sia parte politica integrante della Comunità Europea, purché non debba essere difesa da sangue italiano.
Ne versiamo già abbastanza sul nostro fronte interno.
Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 3.005 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis