Centenario dell’Impresa fiumana

Il 12 settembre 1919
Gabriele D’Annunzio entra a Fiume
Memoria Patriae prima vis 

12 settembre 2019

Cento anni fa il Delegato alla Propaganda Fiumana Edoardo Susmel otteneva lo scopo cui era stata rivolta la sua azione per conto del Municipio di Fiume: D’Annunzio era finalmente a Fiume.
Il sangue non è acqua, e cento anni non sono sufficienti per diluirlo, tanto meno con sottili opportunistici distinguo pseudo culturali così graditi a quegli occupanti croati che non consentono neppure il minimum del bilinguismo perfetto parlato e visivo a Fiume – Rijeka; in quella Fiume dove l’italiano scritto è documentato almeno dal 1400.
Perciò non posso chiedere al lettore di Oblo’ di condividere l’emozione che provo in questi giorni.
Preferisco proporgli qui di seguito alcuni pezzi sull’argomento o su fatti ad esso riconducibili, scritti in mesi ed anni precedenti alla ricorrenza.
Pure, non rinuncerò a qualche cenno sulla mia gens – Edoardo Susmel era fratello di mio nonno – ma in seguito, a freddo, ricordandomi della sua ora più bella, vissuta tra il 12 settembre 1919 che vide l’ingresso di D’Annunzio a Fiume, e il 27 gennaio 1924 che con il Patto di Roma sancì l’annessione della Città all’Italia.

Di Fiume ha scritto per decenni la rivista omonima, anche nel suo ultimo numero, e su Edoardo Susmel ha scritto Marino Micich, Direttore dell’Archivio museo storico di Fiume, senza fastidiosa epicità e senza dolosa diserzione dal compito ineludibile dello storico di ricordare l’ora più bella anche di chi la politica avrebbe poi messo da parte. Recensirò.

I protagonisti dell’Impresa commisero degli errori in seguito.
Da cento anni ne godono i mediocri e i renitenti alla leva del servizio, civile o militare, per l’Italia.
A me piace invece ricordare l’ora più bella di Edoardo Susmel, e via, su, su, fino a Vittorio Emanuele III, che il 16 marzo 1924 fu a Fiume ormai italiana, mi piace ricordare l’ora più bella di tutti i protagonisti dell’Impresa che si concluse con l’annessione di Fiume all’Italia.
Perché fu l’ora più bella per tutta l’Italia: mai prima di allora infatti la nostra Patria aveva raggiunto fino a quel punto i suoi confini naturali.
Vi concorse anche un Susmel.

                 Servizio obbligatorio di leva civile in Italia   Claudio Susmel

Un pensiero su “Centenario dell’Impresa fiumana

  1. Bravo Claudio, ancora una volta e sempre.
    Ho apprezzato il tuo articolo, ma dubito che il “Giuseppi” conosca la storia delle isole di Pelagosa, la stessa etimologia da cui deriva il nome, a chi appartengano definitivamente dopo la suddivisione della Jugoslavia e, addirittura, ove siano situate… forse capirebbe qualcosa se gli si parlasse delle isole Tremiti, noto luogo di villeggiatura di massa, che potrebbe visitare con il figlio, munito dell’ultimo cellulare acquistatogli, in attesa di perdere qualche altro pezzo del suo governo bis. Ciao

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