L’indilazionabile unità d’Europa
Nihil intra Alpes novi
4 novembre 2019
Ore 05,45 di domenica mattina, cercatori di libri si aggirano tra viale Trieste e viale Trento a Cagliari.
Il senso dell’economia del Comune spegne le luci notturne, resta quella della Luna.
I minatori accendono le pile, una, due, venti e più.
Libri, libri, libri, e chiacchiere su politica, storia, Europa.
Una montagnola scavata con pazienza lascia emergere Servire l’Italia, l’Europa, la libertà e la pace di Francesco Cocco Ortu, il Deputato che – inciso volto ad arginare la seriosità del tutto – l’ex direttore di giornale Mussolini, in tempi in cui ancora usava le armi della dialettica e dell’ironia, durante un loro incruento duello, definì l’ineffabile Cocco.
Il fascicolo riporta il discorso che il Deputato italiano di Sardegna pronunciò alla Camera dei Deputati nella seduta del 27 settembre del … l’anno ve lo scrivo a fine articolo:
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi …
dopo tanto rimbalzare dall’uno all’altro settore della Camera dell’accusa di asservimento a questa o a quella Potenza straniera …
se è vero, come è vero, che il pericolo della guerra e la perdita delle varie libertà nazionali di Europa tanto più si allontanano, quanto più celermente si colma il baratro dell’Europa distrutta, nel quale l’una o l’altra, delle grandi potenze antagoniste del mondo, potrebbe precipitarsi, nel momento prescelto, richiamandovi dentro l’altra, come su una tentatrice terra di nessuno, sulla quale sia facile combattere sperando di decidere il destino del mondo in proprio favore …
il nostro Paese è nella materiale impossibilità di condurre una qualsiasi azione guerriera … e, come noi, tutta l’Europa è in condizioni di non poter fare una guerra. L’Europa oggi è in condizioni soltanto di subire le eventuali iniziative belliche altrui …
chi non vuole l’unificazione del Continente … vuole la guerra. Perché la guerra può scoppiare … se l’Europa non si unisce e … consolida in tempo, se non abolisce le barriere doganali ed infrange gli ostacoli alla libera circolazione del capitale e del lavoro …
ho parlato in termini di assoluto realismo, senza dar credito a nessuno di filantropia internazionale. E in obbedienza a questo realismo vi dico ancora che noi perseguiamo l’unione e il consolidamento in Europa …
vogliamo una nuova Europa, capace di autonoma vita …
E se invece di noi in un apocalittico parlamento fossero riuniti a decidere le diecine e diecine di milioni di morti di questa guerra, di milioni di sopravissuti tubercolotici, orbi, dementi, monchi, in questo gran parlamento avente il tragico sfondo di tutte le storiche città distrutte, delle opere di millenni di civiltà annientate, state pur certi, colleghi dell’opposizione, che i morti e i sopravvissuti voterebbero unanimi per chi vuole unificare l’Europa …
Il discorso fu pronunciato il 27 settembre 1948.
Credo però che oggi 4 novembre 2019, anniversario di un’accresciuta Unità d’Italia, se l’asciutta dialettica dell’Onorevole Cocco Ortu è riuscita a convincere la Direzione Generale degli Affari Ultraterreni, lo spirito del Deputato italiano di Sardegna si aggirerà alla testa di quelle diecine e diecine di milioni di morti tra i suoi colleghi ancora in carne, per farlo riecheggiare contro i tentativi di partiti europei e transoceanici volti ad ostacolare l’ineludibile realizzazione della Federazione Europea.
“Servizio obbligatorio di leva civile in Italia” Claudio Susmel
Fiume d’Italia
1919 – 2019
Memoria Patriae prima vis
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