Partiti nazionali per la difesa dei confini nazionali
Summa contra virum vi
24 febbraio 2020
Anche a voler immaginare una certa enfatizzazione nel descrivere i problemi causati dal virus Corona, questi ci sono; i lutti documentati si conteggiano ormai a migliaia.
Un virus che, mentre potentissimi Capi di Stato litigavano sull’opportunità di far partecipare o meno le proprie nazioni alla costruzione di futuristiche seriche vie ricche per commerci e integrazioni linguistiche e culturali, si è fatto strada per le normali prosaiche vie d’ogni tempo, giungendo in Italia attraverso muraglie cinesi più o meno omertose e catene alpine più o meno sorvegliate.
Nessuno è tenuto al’impossibile, quindi a profetare l’imprevedibile, è certo però che una severa attenzione in più sui confini nazionali doveva e deve essere esercitata.
Ponendo fine al lassismo colposo nella sorveglianza del fenomeno migratorio, al dilapidare di uomini e mezzi militari impiegati lontano dal teatro alpino e mediterraneo. Smettendo di sventolare sul fronte interno la speculare bandiera della globalizzazione, portata con presunzione aberrante da alfieri nazionali che sembrano ignorare il progressivo arroccamento di Cina, Russia, Impero anglosassone (Stati Uniti, Regno Unito post brexit, Australia, Canada e camerieri vari) su assemblaggi nazionali di antica data, appena appena rimodulati per le necessità del nuovo secolo.
Sarà bene ripescare qualche bambino patriottico buttato via con l’acqua sporca nazionalista del secolo scorso, cercando di ottenere come minimo la più ampia autosufficienza per il fabbisogno alimentare nazionale e facendo sì che in Italia si entri col passaporto, e con un controllo severo che preveda stabilmente una verifica sanitaria sui richiedenti asilo e non solo.
Ciò premesso, che pensare del prossimo politico che di fronte a un ponte crollato a Genova sulla testa della gente, a Venezia sott’acqua, a Taranto sotto cancro, alla peste del Corona virus, fonderà un altro partitino ansioso di raggiungere il 4% dei voti per sterilmente vociferare nelle aule parlamentari?
Che è lui l’untorello che con il proprio impotente egocentrismo operativo contribuisce a lasciare aperte le strade al virus, all’emergenza del momento.
E il legislatore che gli permette l’ingresso in Parlamento il suo mandante.
Il Trattato di Rapallo istituzionalizza lo Stato libero di Fiume
confinante con l’Italia
1920 – 2020
Memoria Patriae prima vis
“Servizio obbligatorio di leva civile in Italia” Claudio Susmel