La guerra russo ucraina in Italia

Revisione dei bilanci statali
Primum vivere

15 marzo 2022

L’impianto politico di spesa miliardaria programmato in Italia ante bellum russo ucraino, se lasciato invariato in bello e post bellum, costituirebbe il suicidio economico politico di un’intera nazione, non bisognoso di assistenza alcuna: gaudio totale per i nostri concorrenti internazionali senza scrupoli del commercio, dell’industria e dei servizi.

E’ serio prevedere per il destinatario del Reddito di Cittadinanza la possibilità di rifiutare un lavoro perché in sede disagiata o per qualsiasi altro motivo, quando esuli in fuga con una sola valigetta dall’Ucraina in fiamme e in sangue, cercano un  lavoro a migliaia di chilometri di distanza?
E’ serio continuare a destinare miliardi al Superbonus 110% per rifare tapparelle cappottini e varie opere in case già decorosamente riscaldate e protette, sottraendoli alla costruzione massiccia e al miglioramento di ospedali porti aeroporti ferrovie e strade – per citare qualche esempio plateale –, di fondamenta cioè essenziali per la nostra Patria, che le armi aeree, e gli esuli ucraini, rendono pressoché confinante con le nazioni in guerra?
Sarà il caso di pensare a un blocco dei pensionamenti di medici e infermieri e a incentivi per chi di loro è ancora lontano dalla pensione, e in linea di massima non ipotizzare minimamente nuove anticipazioni di pensioni per qualsiasi altra categoria di lavoratori, usuranti seri esclusi?
La “Fattoria di Pace” opportuna fino a qualche tempo fa non è oggi indispensabile quale “Fattoria di Guerra”?; una fattoria di uno o due ettari attrezzata per la sopravvivenza di una o due famiglie?; ci sono vaste aree spopolate in Italia.
Lasciamo invariate le attuali dotazioni in armi e il numero di militari in Servizio Permanente Effettivo delle nostre Forze Armate? Che aspettiamo a istituire un Servizio di Leva con durata e mansioni limitate che svuoti uffici e ufficetti dai professionisti e li metta sul campo?
Lasciamo ancora che l’immigrazione illegale aumenti a dismisura per l’inefficienza dei controlli nazionali?; lo Stato italiano deve decidere chi può entrare in Italia, non organizzazioni straniere più o meno disinteressate.

Si presenta al Presidente del Consiglio Mario Draghi un compito ancora più difficile di quello affrontato all’inizio del suo mandato.
Non è tempo di equilibri partitici: cacci i Ministri inefficienti, modifichi le quote degli stanziamenti già effettuati, affronti la guerra in corso: conduca l’Italia a Vittorio Veneto senza passare da Caporetto.
La Storia non si ripete se viene studiata e fatta tracimare in politica, sono gli asini trascinati da Lucignolo nel Paese dei Balocchi che sono ripetenti, e non solo in Storia.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
1922 – 2022
Memoria Patriae prima vis

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