Sanzioni per chi minaccia la guerra nucleare
Verba etiam rerum causa
17 maggio 2022
Chi è stato l’ucraino che dopo la recente invasione russa si è rammaricato perché l’Ucraina in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica aveva consegnato alla Russia il suo potenziale offensivo nucleare?
Chi ha autorizzato il Ministro degli Esteri russo Lavrov e il “vice” di Putin Medvedev a prospettare se non minacciare la guerra nucleare?
Le genocide parole non si limitano a volare propagandisticamente intorno allo scarso cervello di chi le ha fatte decollare dalla propria lingua verso le orecchie del prossimo, ma influenzano e talvolta determinano la volontà di chi le ascolta.
Scontato?
Se è risaputo che le parole possono essere causa anche di auto genocidio nazionale, come quelle che rendono nervosi i capi di stato e gli addetti alla sicurezza militare di nazioni dotate di armamento nucleare, perché non vengono erogate sanzioni innanzi tutto contro questi ciarlieri mortiferi, in attesa di conoscere i loro mandanti?
Intanto, se nelle loro nazioni si svolgeranno elezioni libere, più o meno libere, gli elettori si ricordino di loro e li sanzionino non votandoli per nessuna carica pubblica.
Facciano faticare la memoria, abbiano il coraggio della memoria, e se indispensabile l’eroismo della memoria.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
1922 – 2022
Memoria Patriae prima vis