Imponiamo agli slavi belligeranti il tavolo della pace
Ad poenitendum properat cito qui iudicat
5 ottobre 2023
L’invasione di uno stato sovrano va contro le leggi internazionali.
La repressione di lingua cultura e libertà di minoranze, rispetto alla nazione più numerosa all’interno dello stesso stato, va contro le leggi internazionali.
Se due stati confinanti commettessero queste infrazioni, non sarebbe facile individuare il giusto confine tra i due.
I confini dell’Ucraina seguono il principio del confine naturale?, cioè della separazione del proprio territorio da quello dagli stati confinanti seguendo la linea divisoria degli spartiacque?
Oppure seguono la linea confinaria non naturale ma politica, cioè fissata dai trattati politici internazionali?, se sì secondo il principio di confine etnico?, linguistico?, economico?, militare?
Quanti tra gli urlatori a favore dell’Ucraina o della Russia hanno gridato avendo esaminato la questione confinaria al meno dopo aver dato uno sguardo alla geografia ed alla storia dell’Ucraina e della Russia?; eredi entrambe dell’Unione Sovietica.
Solo dopo aver esaminato la carta geografica delle due nazioni e l’etnia, la lingua, l’economia, le leggi che le riguardano, andrebbe decisa la politica internazionale nei loro confronti e la linea di confine in comune.
In ogni caso, vista la barbarie sanguinolenta che sta determinando la guerra tra slavi ucraini e slavi russi, sulla quale soffiano gli slavi polacchi, non andrebbe dato un solo euro all’Ucraina o realizzato un solo scambio commerciale con la Russia fino a che i loro capi di stato non si siedano a un tavolo – svizzero – per trattare la pace.
Ecco invece noi italiani spendere parecchio delle nostre scarse risorse economiche nazionali per fornire armi all’Ucraina e sostenere le sanzioni alla Russia.
Mentre centinaia di nostri Comuni restano senza medico di base e milioni di nostre famiglie pesano l’insalata – non il caviale – prima di comprarla.
Senza aver dichiarato guerra a nessuno stato, senza aver oppresso nessuna minoranza nazionale.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1924 – 2023
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Memoria Patriae prima vis