Dio ne guardi dal pedocio che monta in scranno
Magna voce modica mente incedit mediocritas
4 dicembre 2023
I Presidenti italiani di Regione qualche volta auspicano maggiore autonomia rispetto al Governo nazionale.
Talvolta prossima alla sovranità.
In presenza di un disastro naturale però, nubifragi et cetera, chiamano l’Esercito.
Nazionale.
Chi sostiene questi sciagurati?
Alcuni cattedratici inascoltati a livello nazionale ma sempre desiderosi di considerazione che però riescono ad avere solo in ambito locale?, e perciò dediti ad elevare la loro platea sempre più localizzata al rango di Stato sovrano?
Industriali altrettanto sterili, quanto a innovazione e capacità di espansione, che vogliono esclusive per i loro prodotti o al meno una soffice mafiosa persuasione degli organi regionali rivolta ai loro sfortunati concittadini?
Auguriamoci che non siano editori della carta stampata o della televisione in crollo verticale di vendite ed ascolti, che non riuscendo a dirigere la prua e il resto dello scafo redazionale pubblicitario verso l’alto, si danno da fare per dirigere verso l’alto le Istituzioni regionali nel cui territorio sono insediati i loro impianti industriali, che per altro continuano a produrre anche grazie alle generose sovvenzioni della Repubblica Italiana.
Quando le loro presuntuose ali di cera salgono verso più alte sfere del pian terreno terrestre, il Sole della Storia e della Cronaca precipita i loro equipaggi verso la dura terra, trascinando con sé famiglie loro e di tutti noi.
Può un onesto giornalista opporsi a tutto questo?; come può farlo?; perché deve farlo?
Per amor proprio?
Della propria Famiglia?
Della propria Regione?
Della propria Nazione?
O semplicemente per onestà intellettuale professionale e del Buon Senso?
Intanto Stati esteri di decine di milioni di abitanti, quando non di centinaia, spiano avidi il processo di dissoluzione neurologica che sembra interessare parti del nostro territorio nazionale italiano.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1923 – 2023
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Memoria Patriae prima vis