Tra il Primo Risorgimento Italiano e la Dittatura
Dum per vim ac factionem disputatur de minimis
Primus Italiae Italiae historiae terminum posuit
17 giugno 2024
Mentre più politici italiani disputano con violenza su vari argomenti anche infimi, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, nel centenario della morte di Giacomo Matteotti ha una parola netta sul rapimento del Deputato italiano avvenuto il 10 giugno del 1924 e sul rinvenimento del suo cadavere nell’agosto dello stesso anno: spartiacque.
Spartiacque tra la democrazia parlamentare italiana a guida istituzionale monarchica e la dittatura che seguì.
Spartiacque, al di là di qualsiasi sottigliezza giuridica e politica, tra una democrazia invelenita da opposte violente fazioni politiche, e violentata da sempre più evidenti corrosioni della libera dialettica partitica che in una qualche misura avevano ancora garantito i Governi di Coalizione a guida mussoliniana, per i quali votarono Croce, De Gasperi, Giolitti, Gronchi, e altri esponenti politici di primo piano.
Qualche mese prima della morte di Matteotti, il 27 gennaio 1924, col Patto di Roma stipulato tra il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi – Croati – Sloveni, veniva ottenuta l’annessione di Fiume all’Italia, recepita nell’ordinamento giuridico italiano con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio dello stesso anno, seguita dalla visita di Vittorio Emanuele III a Fiume il 16 marzo successivo; fu l’ora più bella del concorrente monarchico del repubblicano Sergio Mattarella, ora che viene da pensare il nostro Presidente gli ascriva non solo giuridicamente e politicamente ma anche cavallerescamente: piace ad OBLO’ un Presidente che non ha paura della Storia.
Mattarella traccia così, nel centenario dell’annessione di Fiume all’Italia, anche il confine, la fine, del Primo Risorgimento Italiano, quello monarchico.
Il Secondo Risorgimento Italiano, quello repubblicano, inizierà nell’ottobre del 1954 con la restituzione della Zona A del Territorio Libero di Trieste all’amministrazione italiana, che evolverà nel 1975 con il Trattato di Osimo, ratificato nel 1977, sancendone l’appartenenza anche politica all’Italia.
Al momento, Sergio Mattarella è l’unico politico italiano che abbia ricordato, con la miliare parola “Spartiacque”, i due centenari di quest’anno più importanti per la storia d’Italia: quello glorioso e quello infame.
Da anni e anni, chi scrive, usa il termine “Spartiacque” allo stesso scopo.
Su OBLO’ e su più pubblicazioni cartacee.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis