27 gennaio, Giorno della Memoria

Il silenzio degli innocenti

Quale categoria di morti ammazzati va ricordata il 27 gennaio?
Esistono degli esseri umani assassinati, per la sola colpa di essere di religione o nazionalità diversa da quelle dei loro governanti, meritevoli di maggiore compassione rispetto ad altri?

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, ha ricordato quei bambini ebrei nostri concittadini che non sarebbero mai diventati adulti solo perché di religione ebraica, e ha ricordato anche quegli adulti ebrei nostri concittadini inviati nei campi di concentramento, nonostante tanti loro correligionari fossero morti combattendo nelle guerre risorgimentali per l’unità d’Italia.
Morti ammazzati andati verso il Dio da loro onorato, passando per un camino.
Si può parlarne solo il 27 gennaio, Giorno della Memoria, o anche il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, dedicato ai martiri delle foibe, quegli altri nostri concittadini uccisi dalle truppe jugo slave del criminale di guerra Tito?

Due giorni distinti per la commemorazione ufficiale di vittime italiane ugualmente innocenti.
Per fortuna restano a disposizione degli italiani di buona volontà altri 363 giorni nel corso dell’anno, perché la memoria collettiva nazionale ricordi insieme quei morti ammazzati costretti a un silenzio prematuro.
Il silenzio degli innocenti.

Claudio Susmel

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