Il “Ministro degli esteri europeo” venga scelto in area euro
Pare che l’Alto rappresentante per la politica estera e di difesa comunitaria verrà nominato entro questo mese di luglio.
L’attuale “Ministro degli esteri europeo” Ashton non sembra abbia vibrato di indignato furore per il sequestro da parte di una nazione extracomunitaria, l’India, di due suoi concittadini europei, i marò italiani. Fedele suddita di quel Regno Unito che ha conservato la sterlina quale moneta nazionale – tramite la quale commercia anche con l’India – non si è forse sentita particolarmente coinvolta dalle vicende di una nazione, l’Italia, che ha per moneta nazionale l’euro?
Sembra che “Ministro degli esteri europeo” possa diventare l’italiana Mogherini. Italiano o no, è indispensabile che il “Ministro degli esteri europeo” venga scelto tra i cittadini delle nazioni della Comunità Europea che hanno adottato l’euro quale moneta comune. Perché fino a quando una nazione non adotta l’euro, e cioè si rifiuta di partecipare pienamente delle sorti economiche della Comunità Europea, sorti per le quali la carica di “Ministro degli esteri” è insieme scudo e spada indispensabile, è a dir poco masochistico da parte della Comunità Europea affidarle quella carica.
In attesa di una legge della Comunità Europea che disciplini la materia, sarebbe opportuno adottare questa discriminazione come “regola non scritta”.
Perché una nazione che si dice europea, ma adotta una moneta nazionale che non è l’euro, è una nazione abbondantemente straniera.
Claudio Susmel
Nel caso dei nostri Marò – come anche in quello degli immigrati – la UE si è comportata con l’Italia come se noi fossimo sudditi e non cittadini. E’ l’antica albagia oppure è l’incapacità dei nostri governanti ad avere un comportamento consono al consesso europeo?