La guerra contro l’Isis in Asia Minore
La Turchia non fa parte della Comunità Europea.
Per fortuna, anche perché sta permettendo all’Isis di massacrare i curdi a Kobane (Siria), pochi chilometri al di là dei propri confini.
Massacro che permette per paura che si rafforzino i legami tra i curdi che vivono in Siria e quelli che vivono dentro i suoi confini.
L’appartenenza geografica a un continente piuttosto che a un altro deve pur contare per stabilire i confini di una Federazione Europea grande e complessa come quella che progressivamente, faticosamente, e in certi momenti stancamente, sta nascendo a ovest dei Monti Urali, a nord ovest dell’Asia Minore.
Ma se pure la Turchia, che ha una parte minima del suo territorio in Europa (al di qua del Bosforo, del Mar di Marmara e dei Dardanelli), fosse geograficamente europea per intero, basterebbe pensare al cinismo con cui viene trattata la popolazione di Kobane e al trattamento riservato alle minoranze curde presenti sul suo territorio per rigettare qualsiasi progetto di inclusione, a qualsiasi titolo, nella Comunità Europea.
Il popolo curdo invece, che non ha alcun insediamento di rilievo sul territorio fisico europeo, combattendo a terra contro gli orrori dell’Isis (decapitazioni pubbliche ampiamente documentate dai media e quant’altro), sta realmente difendendo oltre che sé stesso anche la Comunità Europea e l’intero Pianeta, pur non avendo un territorio statuale proprio.
Perché dunque la Comunità Europea dovrebbe aprirsi a chi combatte solo per sé stesso, e non progettare invece una qualche forma di entità politica con basi territoriali per chi concorre a difendere con la vita dei propri cittadini la sua sicurezza?
Claudio Susmel
ho letto con piacere l’articolo, anche se non mi trova d’accordo.
La Turchia non combatte accanto ai Curdi principalmente perchè gli USA hanno promesso la costituzione del Kurdistan come premio ai Curdi in caso di vittoria. In altri termini hanno promesso alla minoranza di un Paese un pezzo dello Stato sovrano che è la Turchia.
Il tutto perchè agli USA tornerebbe comodo controllare i pozzi di petrolio dell’Iraq e le basi Nato turche senza dover controllare Turchia e Iraq, bensi solo un francobollo di terra, andando a piazzarsi proprio accanto allo snodo militare Russo in Siria ed al confine iraniano bloccando così i rifornimenti d’armi ad Assad via Iran per conto dei Russi.
Quindi non è vero che i Curdi difendono l’Europa, ma combattono per il riconoscimento del loro Stato.
Non è vero altresì che i Turchi non combattono per l’Europa, perchè in realtà stanno cercando di preservare l’integrità della loro repubblica.
Infine gli USA non stanno difendendo l’Europa, ma combattendo la Guerra Fredda.
A Kobane e in tutto il Kurdistan gli Europei evitano di aiutare seriamente, con vere forniture di armi (comprese artiglierie, corazzati, elicotteri da combattimento, ecc.), i combattenti Curdi che difendono anche l’Europa; dal regime islamista (seppur “moderato” ?) turco, governo di una Potenza occupante gran parte del Kurdistan – spartito con Siria, Iraq e Iran – e contraria a ogni possibilità di indipendenza curda, che ci si dovrebbe aspettare ?
Cordialmente.