Il Golgota
e gli aspiranti pettirossi
Tarde velle nolentis est
Racconta una leggenda che il pettirosso avrebbe guadagnato questo nome, perché mentre sul Golgota toglieva una spina al Cristo in croce, una goccia del Suo sangue gli avrebbe colorato il petto.
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Un cielo intero di aspiranti pettirossi di buona volontà vola da ogni parte del Pianeta in cerca dei cristiani uccisi nel Medio Oriente, in Africa e in India, per togliere almeno una spina dalle loro teste.
Ma non trovano le teste perché gliele hanno tagliate.
I poveri aspiranti pettirossi delusi riprendono allora il volo verso il Golgota, per cercare quel pettirosso che aveva aiutato a soffrire meno un uomo senza peccato inchiodato a una croce, e chiedergli consiglio.
Lo trovano che vola sulle tante teste dei cristiani morti decapitati senza peccato ammonticchiate intorno alla Croce, e vedono che muove le piccole ali da una testa all’altra cercando di togliere un grumo di sangue a ciascuna di quelle senza fermarsi mai; ma è ormai esausto.
Si danno da fare allora gli aspiranti pettirossi e con i loro beccucci tolgono sangue, schegge e spine.
Il loro volo oscura il sole e toglie il bagliore accecante dagli occhi dei cristiani che stanno al sicuro e giuggioleggiano il 25 dicembre per la nascita del Bambino, salvo poi abbandonarlo quando cresce, lasciando che lo rincorrano per bastonarlo, ferirlo, mutilarlo, ucciderlo, straziarlo anche dopo morto.
Il buio continua e così i cristiani con la testa si chiedono finalmente perché e alzano gli occhi al cielo, a quella oscurità che gli aspiranti pettirossi gli hanno regalato perché vedessero i cristiani senza testa, ma vedono solo la Croce, non la montagna di teste intorno, perché le leggende sono invisibili.
Cominciano però a pensare su cosa fare per fermare le crocifissioni del XXI secolo.
Gli aspiranti pettirossi possono allora volare via, e attraversando il tramonto di sangue del Venerdì Santo di questo anno del Signore 2015, ne vengono fuori col petto rosso perché la leggenda si rinnovi e loro siano pronti a cinguettare di nuovo per l’alba traboccante di vita della Pasqua che non tramonta mai.
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Sarà difficile per i cristiani rinunciare alle vendette parentali contro gli stragisti, quando verrà organizzato qualcosa di serio che riuscirà a fermarli.
Per riuscirci gli sarà utile pensare che tutto è meglio che assomigliare a loro.
E che l’Uomo non gradirebbe.
Claudio Susmel
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Gira e rigira, facciamo i buoni solo per tornaconto personale o per tacitarci la coscienza.
Bravissimo ma siamo condannati alla solitudine