Il soccorso di David Cameron

L’Italia sotto assedio
Pro Patriae praesidio agenda

Il Primo Ministro britannico David Cameron si impegna per l’invio di una squadra navale in Mediterraneo, nell’ambito di una rinnovata e potenziata missione europea di sorveglianza delle coste continentali. Soccorrerà gli emigrati in pericolo a condizione che non vengano sbarcati nel Regno Unito.
Egoista? E’ lo stesso David Cameron a mettere le mani avanti, ricordando alle telecamere che il Regno Unito la sua parte di sacrifici la fa, perché spende il 2% del bilancio statale per la Difesa.
L’Italia è intorno allo 0,86%. Il che significa che si continua a tenere la testa sotto la sabbia – ed è ancora una fortuna avercela sul collo – di fronte all’assedio che la nostra nazione sta subendo, assedio che assedianti di vario tipo e provenienza hanno reso fruttuoso in più punti. Vediamo.

Distruzione di anni e anni di lavoro diplomatico in Libia per un bombardamento della stessa voluto dai nostri alleati occidentali (Cameron incluso), cui una miope condiscendenza italiana, per fortuna tardiva, ha concesso l’uso delle nostre basi aeree.
Approdo in Italia di decine di migliaia di emigranti provenienti da più nazioni, compresi giovani di ottima costituzione fisica che invece di imbracciare le armi e combattere i vari tiranni di casa loro, preferiscono scappare lasciando patria e parenti in balia degli eventi luttuosi di cui tanto si lamentano, per usufruire gratuitamente di vitto alloggio e assistenza garantiti dai contribuenti italiani.
Guerra dell’Egitto in Cirenaica anche per terra, che prelude alla riscossione di future cedole politico economiche nell’est della possibile ma non certa futura Libia riunificata.
Strage terroristica in Tunisia, altra nazione confinante via mare con la nostra, che ha destabilizzato il suo già precario equilibrio politico, favorendo ulteriormente l’emigrazione verso l’Italia di disperati, opportunisti, e potenziali terroristi.
Dichiarazione di Bankimoon – tutto attaccato sì – contraria all’affondamento dei barconi che trasportano scafisti assassini e immigrati clandestini, perché potrebbero servire per la pesca: meglio rischiare la vita degli italiani per opera di terroristi infiltrati tra gli imbarcati clandestini che la disoccupazione di libici e tunisini che nulla hanno fatto per fermarli.
Recente impegno del Governo perché le Forze Armate Italiane restino in Afghanistan oltre i termini precedentemente fissati – ulteriori spese e distoglimento di forze dal teatro di operazioni del Mediterraneo quindi – senza avere ottenuto dettagliato impegno di collaborazione militare statunitense davanti alle coste della Tripolitania.

Tutto ciò premesso non impedisce di continuare a destinare alla Difesa solo lo 0,86 per cento del bilancio statale e di programmare un’ulteriore riduzione del personale militare.
Si parla addirittura di destinare le caserme dismesse all’accoglienza di immigrati, così che se tra loro ci sarà qualche terrorista o semplicemente qualcuno che abbia parenti minacciati di morte in mano ai terroristi, potrà un domani fornire informazioni a proposito di quegli edifici eventualmente riattati a uso militare.
Non c’è dubbio alcuno che non sia sufficiente aumentare il bilancio della Difesa per ottenere massima considerazione e rispetto da parte di nemici dichiarati o di alleati ambigui, ma di certo concorre fortemente ad aumentarli. Si porti perciò quello 0,86% del bilancio per la Difesa a una cifra più vicina a quella che David Cameron spende per la difesa della sua nazione e della costituenda Federazione Europea, prendendo atto che le nostre frontiere marittime e la nostra sicurezza nel Mediterraneo sono sotto attacco continuo.

E l’accoglienza per i rifugiati politici?
Monitorata, contingentata, e limitata a infra quattordicenni e ultra sessantacinquenni.
Gli altri combattano contro i tiranni di casa loro come durante il Risorgimento hanno fatto i nostri antenati contro quelli di casa nostra.

Claudio Susmel 

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6 pensieri su “Il soccorso di David Cameron

  1. Come si vede, nel disordine totale della politica internazionale, tutti cercano di trarre un loro tornaconto. Noi italiani, invece, siamo gli unici scemi del villaggio. Gli ultimi governi, insipienti e pavidi, ce li meritiamo in pieno.

    • Auguriamoci che dopo aver tentato di ottenere qualcosa bussando alle porte altrui, il Governo italiano in carica, di qualsiasi colore sia, si determini a far capo a sè stesso e alla propria Difesa, pur nell’ambito delle alleanze internazionali europee e transatlantiche.

  2. Buonasera Claudio,

    credo che Washington abbia demandato il “problema Libia” alla coppia Al Sisi-Haftar,
    generali cresciuti a West Point.
    Anche questa volta il Mare Nostrum sarà solo un lontano ricordo.
    A noi rimarrano migliaia di disperati che si strascicheranno per la penisola fra stenti e delinquenza.
    Il Rottamatore è andato da Obama e ha preso delle solenni pernacchie.
    Incredibilmente l’unico sobrio pare essere Gentiloni, ed è tutto dire, ma si sta rendendo conto che siamo umiliati giornalmente.

    • Il Mediteraneo rimanga in mezzo alle terre come dice il suo nome. Un bilancio della Difesa vicino al 2% del nostro bilancio statale assicuri che da quel mare si entri in Italia solo col permesso degli italiani.

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