“Le cento città d’Italia illustrate” della Sonzogno
Iadera fuisti, Zara iterum eris
La casa editrice Sonzogno ha ristampato tra le due guerre mondiali “Le cento città d’Italia illustrate”, collana di cui … ogni fascicolo, con 50 e più illustrazioni, descrive una città o una regione. Gli italiani che vogliono ben conoscere il loro paese, la storia delle città, le meravigliose bellezze naturali ed artistiche hanno una guida sicura, interessantissima e dilettevole perché eminentemente rappresentativa (1).
L’Editore non poteva certo prevedere, in quegli anni così vicini alla Vittoria del 1918, che alcuni numeri di questa collana sarebbero divenuti ancora più cari agli italiani, in quanto contenenti indicazioni e illustrazioni semplici ma fondamentali per evitare che la coscienza territoriale nazionale degli italiani venisse cancellata dalle pubblicazioni dei paesi stranieri che attualmente occupano alcune delle nostre città in conseguenza del Trattato di Pace del 1947.
Il fascicolo n. 197 scrive di Zara, la città capoluogo della Regione Dalmazia, che guarda il mare e le isole dalle coste adriatiche orientali ed è protetta sulla terra dalle Alpi Bebie e dalla linea costiera delle Alpi Dinariche: le Alpi Dalmatiche; quelle Alpi che seguono le Giulie, e, comprendendo anche il Gruppo del Bittorai a nord e i Monti Rumia a sud, segnano i possibili confini naturali d’Italia a est, separando la Dalmazia dai territori transalpini orientali.
Sulla prima di copertina campeggia La Loggia della Gran Guardia (1562), mentre una splendida ricca seconda di copertina mostra la Porta Terraferma, la Porta Marina e altre suggestive vedute della Città.
Un breve canovaccio storico racconta la storia romana di Zara (Iadera o Iader), illustrando la necropoli della vicina Salona e numerosi importanti reperti romani. Seguono le vicende che portano Zara nell’orbita politica e culturale di Venezia mentre le foto mostrano la splendida Cattedrale del XIII secolo ed altre testimonianze della bellezza e della cultura dalmato veneziana.
Poi, il 30 giugno 1797, a seguito del Trattato di Campoformio, col quale il più grande rinnegato italiano di tutti i tempi, Napolione Buonaparte, pose fine all’indipendenza politica della Repubblica di Venezia: “La gloriosa bandiera di San Marco è abbassata dai pili, portata processionalmente alla basilica, baciata e sepolta sotto l’altare, tra scene di grande commozione (2).”
Ci vorranno Vittorio Veneto, estenuanti trattative diplomatiche e il Trattato di Rapallo, tra il 1918 e il 1920, per il rientro di Zara in un condominio a lei naturale, edificato cioè al di qua delle Alpi: questa volta è il condominio del Regno d’Italia.
La velleitaria guerra del 1940 – 1943 che nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale l’Italia dichiarò a numerosi Stati, l’avidità di mare e bellezza secolarmente ricorrente nei popoli transalpini, e la barbara pulizia etnica portata avanti a danno della popolazione italiana, maggioritaria a Zara, con decine e decine di bombardamenti anglosassoni – porci con le ali – trovò il suo epilogo nel Trattato di Pace del 1947, che assegnò il capoluogo della Dalmazia alla Jugoslavia, cui succedette la Croazia.
Il Presidente della Repubblica Ciampi conferì la medaglia d’oro al valor civile ai caduti del novembre 1953 per il ricongiungimento di Trieste all’Italia, uccisi dalla polizia a comando britannico.
Il Presidente Mattarella ne appunti un’altra sul gonfalone di Zara; un buon Presidente non deve sempre presiedere secondo il proprio temperamento (vigile ma tendenzialmente composto), talvolta è forse opportuno che lo temperi con qualche slancio, patriottico quanto la prudenza, da primo cittadino d’Italia che dà l’esempio ai suoi connazionali.
I fascicoli della Sonzogno, di 16 pagine e circa 40 illustrazioni ciascuno, si trovano anche nei mercatini per pochi euro.
(1) – Fascicolo n. 197, quarta di copertina.
(2) – Ibidem, pag. 6.
“La Turchia in Europa è la fine dell’Europa” Claudio Susmel
CLICCANDO SULLA NUVOLETTA CELESTE A FIANCO DEL TITOLO
POTRETE LASCIARE UN COMMENTO (COMPARIRA’ SOLO IL VOSTRO NOME NON LA VOSTRA E-MAIL)
POTETE INVIARE A CLAUDIO SUSMEL LE E-MAIL
DI CHI DESIDERA ESSERE INSERITO NELL’INDIRIZZARIO DI OBLO’
Anche a casa mia c’erano quei bellissimi fascicoli, che sono andati persi in conseguenza di varie vicissitudini.
Anche in questo caso, gli Italiani apparivano i gran colpevoli a causa del fascismo : come se ci potesse essere differenza tra le dittature.
Oramai non possono più raccontarci nemmeno questa panzana, perchè ne abbiamo viste e sentite troppe, anche se adesso si grida allo scandalo per le distruzione dell’ISIS. Molte cose sarebbero da dire circa le distruzioni di tanta Storia e cultura, che è tuttora rappresentata dal Gonfalone del Libero Comune di Zara in esilio, custodito con il cuore dal Gruppo delle MOVM in attesa che un Presidente della Repubblica abbia tanto senso dell’onore da appuntargli quella Medaglia d’Oro al V.M. proposta anni orsono dall’allora Pres. Ciampi e mai giunta a destinazione.