Informazioni su Fiume

Giornalista pubblicista. Cercatore di storia.

Il Monte Grappa e Odessa

Il Piave e il Dnepr
Quis pugnat sine imperii peritia?

16 aprile 2024

Nell’ottobre del 1917 gli austro tedeschi sfondarono il fronte italiano a Caporetto.
La battaglia persa non si risolse in una guerra persa per l’Italia, perché le forze armate italiane, scelto il fiume Piave come linea di arresto della ritirata, si attestarono sulla sua riva destra, riuscendo a fermare l’avanzata dell’esercito nemico.
Anche a nord, sul Monte Grappa, l’impeto austro tedesco si infranse contro le fortificazioni e l’eroismo dei nostri soldati.
Francia e Regno Unito, ottenute garanzie di rinnovato e buon comando italiano, mandarono misurati aiuti in uomini e mezzi, che si schierarono dietro gli effettivi italiani, lasciati a fronteggiare e fermare i primi assalti dei nemici, salvo poi prendere posizione avanzata anch’essi.
Un anno dopo, nell’ottobre del 1918, le forze armate italiane, con qualche aiuto franco britannico, varcarono il Piave e raggiunsero la più grande vittoria conseguita dall’Italia unita: Vittorio Veneto.

Le forze armate russe – si legge anche da dichiarazioni ucraine – conquistano ulteriore terreno in questo primo quadrimestre del 2024.
Hanno provato, e forse stanno provando anche ora, a prendere Odessa, città che più cronisti ed analisti della guerra citano come centro importante per il commercio ucraino in quanto situata sulle rive del Mar Nero; non è la sua posizione commerciale quella più importante in questi tempi di guerra.
Odessa è situata a ovest del fiume Dnepr, quel fiume che attraversando tutta l’Ucraina da nord a sud, la separa in Ucraina dell’Ovest e Ucraina dell’Est, costituendo una barriera naturale contro l’esercito russo in caso di sfondamento delle linee ucraine. Odessa in mani russe significa l’aggiramento possibile di tutta la linea difensiva delle forze armate ucraine, mantenuta dopo una loro eventuale Caporetto.
Odessa è il Monte Grappa di un’Ucraina che, non avendo patteggiato prima la pace con la Russia, si trovasse a dover fronteggiare sul Dnepr le sue forze di terra.
E’ opportunamente difesa, fortificata Odessa?
Quali nazioni europee e americane rischierebbero le vite dei propri soldati a ovest del Dnepr, senza il baluardo di Odessa oltre a quello del Dnepr?

Qualche analista di cose militari, politiche, e internazionali, suggerisce qualche esame del terreno di scontro tra Ucraina e Russia, e qualche progetto di armistizio concreto tra i due belligeranti, più dettagliati di quelli proposti da OBLO’ in questo scritto e in quello di seguito impaginato?
Se ne attendono la pubblicazione e la divulgazione.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

La “Cortina d’Acqua” tra l’Unione Europea e la Russia

Il Dnepr tra la NATO e la Russia
Incendium exstinguere

4 aprile 2024

Noi cittadini europei abbiamo ascoltato sprovveduti protagonisti e gregari della politica internazionale fare dichiarazioni poco chiare, perfette per facilitare incidenti di guerra dall’esito genocida:
“Potremmo mandare i nostri soldati in Ucraina”.
“Non è in discussione il se, ma il quando l’Ucraina entrerà nella NATO”.
E via dicendo e scrivendo.

Noi cittadini europei terrorizzati da questi incoscienti politici, vorremmo ascoltare dichiarazioni e leggere delibere degli organi comunitari competenti chiare, per non indurre in tentazioni i belligeranti russi e ucraini:
“L’Unione Europea non manderà soldati in Ucraina, a meno di accordi con l’Ucraina stessa e con la Russia che ne prevedano lo stanziamento a ovest della “Cortina d’Acqua”, il fiume Dnepr, che separerebbe l’Ucraina dell’Ovest libera di associarsi alla U.E., dall’Ucraina dell’Est inevitabilmente condizionata, giuridicamente e politicamente, dalle esigenze di sicurezza ritenute tali dalla Russia.
“La NATO non ha alcun progetto di associazione dell’Ucraina dell’Est”.

Fissato il modus vivendi tra Unione Europea e Ucraina e Russia, tra NATO e Ucraina e Russia, potrebbe finalmente cessare la macelleria attuale e iniziare la corsa alla ricostruzione alle cure mediche e agli approvvigionamenti da una parte e dall’altra del Dnepr.

Dnepr: l’acqua spegne il fuoco.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Il super bonus per Putin & compagni

Il contagocce per la Difesa
e le cornucopie per le seconde case
Pecuniae vastum ac defensionis cupiditas

28 marzo 2024

Da anni OBLO’ propone il servizio obbligatorio di leva militare e civile in Italia.
Pare che l’opinione del blog non sia più oggi ritenuta fuori dal mondo.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha dichiarato apertamente che gli organici di Esercito Marina e Aviazione sono oggi assolutamente sottodimensionati rispetto alle esigenze di difesa dell’Italia; li vuole aumentati, vuole costituire una riserva di 10.000 uomini, giusto per non risultare quasi indifesi.
E’ qualcosa. E’ poco.

Fa specie leggere dei fondi assegnati alla Difesa col contagocce e dello scialacquio per il superbonus edilizio che grava ancora sui bilanci nazionali italiani.
Il vasto spreco di pecunia per sistemare anche seconde case e qualche castello, sottraendo stanziamenti alla Difesa, è risultato un autentico superbonus per tutti i potenziali nemici della sovranità italiana, già non poco limitata da loro e da alleati con armamento atomico.

La leva militare va resa obbligatoria non solo per rinforzare la Difesa nazionale, ma anche per interrompere l’oppiaceo distacco dalle riflessioni sui problemi della sicurezza delle giovani generazioni; un anno di servizio militare li obbligherebbe nell’adolescenza – così come le tabelline nell’infanzia – a fare i conti con la realtà.

La leva civile in alternativa a quella militare va resa obbligatoria perché ci sono situazioni di pericolo, mestieri sgraditi, e quant’altro, che vanno distribuiti sulle spalle dei privilegiati – sani e giovani di tutte le classi economico sociali –, perché continuando a fare entrare immigrati per rimediare a una emergenza contingente, si creano e si programmano situazioni di disagio e pericolo sociale permanenti: se peggio el tacon del buso: è peggio il tappo del buco.

L’Ammiraglio insista nelle sue richieste, forte anche della convinzione che larga parte del popolo italiano è con lui, compresi quei genitori che hanno capito che da soli non ce la fanno a educare i propri figli.
L’ex Ministro della Gioventù, che ha fatto carriera, si attivi perché il concetto di solidarietà, nazionale, e non solo, venga manifestato dagli adolescenti con la concretezza di un anno di lavori socialmente utili, e non con qualche secchiello di vernice contro i monumenti o qualche marcetta pro questo o quell’ideale, salvo poi far finire tutti i salmi in spritz.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis