La barbarie si ripete
Usque tandem?
19 febbraio 2024
Cento anni fa morì Giacomo Matteotti, uno dei principali oppositori – se non il principale in assoluto – di chi, sebbene già a fatica, poteva ancora essere denominato Presidente del Consiglio, l’italiano Mussolini.
Rapito il 10 giugno del 1924, si ebbe la certezza della sua morte col rinvenimento del suo cadavere nell’estate dello stesso anno.
In un’Italia democratica il suo Primo cittadino si sarebbe dovuto dimettere.
Non era necessario dimostrare la sua connivenza col manipolo di rapitori di chi minava realmente e quotidianamente il suo potere.
Il mio collega giornalista morì.
Un po’ con lui anche il futuro in cui sarei vissuto io, anche quello dell’Italia, anche dell’Europa pavida nel tutt’altro che splendido isolamento dei suoi nazionalismi.
Il 16 febbraio scorso è morto Aleksej Naval’nyj, uno dei principali oppositori – se non il principale in assoluto – del dittatore russo Putin.
Stremato da prove fisiche naturali nei luoghi di detenzione, alcune carcerazioni degne del peggior buio della Storia, persecuzioni psicologiche e fisiche varie.
In uno Stato civile il suo Primo cittadino si sarebbe dimesso.
Non è necessario dimostrare la sua corresponsabilità nella morte di chi minava realmente e quotidianamente il suo potere.
Il mio collega blogger è morto.
Un po’ con lui anche io, anche l’Italia, anche l’Europa degli egoismi nazionali ancora privi di una Difesa e di un Ministro degli Esteri comune.
Sii è ripetuta la barbarie.
Fino a quando faremo affari con la barbarie?
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1924 – 2024
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Memoria Patriae prima vis