Informazioni su Fiume

Giornalista pubblicista. Cercatore di storia.

Un francobollo per “FIUME”

Si avvicina il centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

19 ottobre 2023

Dopo il grido “Viva l’Istria e la Dalmazia italiane” a una cerimonia pubblica del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, un’altra voce ministeriale del Governo in carica ricorda Fiume e le altre Province già italiane politicamente fino al 1947, sempre italiane geograficamente.
Nello scorso settembre infatti, Adolfo Urso essendo Ministro delle Imprese e del Made in Italy, le Poste Italiane emettono un francobollo per il centenario della rivista “Fiume”.
Nessuna iniziativa da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Cosa dirà, scriverà, celebrerà il Governo per il centenario dell’annessione di Fiume all’Italia nel prossimo 2024?
Saprà distinguere l’annessione della Perla del Quarnaro ottenuta dall’Italia nel 1924, dalla occupazione italiana di Lubiana, antistorica e antigeografica, del 1941?
Saprà condannare l’occupazione italiana di terre a est delle Alpi Giulie nel 1941 al pari della oggi perdurante occupazione di terre a ovest delle Alpi Giulie da parte della Slovenia e della Croazia?

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni inserirà nel suo programma politico un’azione diplomatica forte e persistente diretta principalmente a Slovenia e Croazia, per ottenere il bilinguismo perfetto italiano – sloveno, italiano – croato nei territori ceduti col Trattato di Pace del 1947?

Continuando a non distinguere il bambino dall’acqua sporca nella Storia peggiore del secolo scorso, si consente e si continuerà a consentire la sua ripetizione.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Dove inizia e dove finisce il confine dell’Ucraina?

Imponiamo agli slavi belligeranti il tavolo della pace
Ad poenitendum properat cito qui iudicat

5 ottobre 2023

L’invasione di uno stato sovrano va contro le leggi internazionali.
La repressione di lingua cultura e libertà di minoranze, rispetto alla nazione più numerosa all’interno dello stesso stato, va contro le leggi internazionali.
Se due stati confinanti commettessero queste infrazioni, non sarebbe facile individuare il giusto confine tra i due.

I confini dell’Ucraina seguono il principio del confine naturale?, cioè della separazione del proprio territorio da quello dagli stati confinanti seguendo la linea divisoria degli spartiacque?
Oppure seguono la linea confinaria non naturale ma politica, cioè fissata dai trattati politici internazionali?, se sì secondo il principio di confine etnico?, linguistico?, economico?, militare?
Quanti tra gli urlatori a favore dell’Ucraina o della Russia hanno gridato avendo esaminato la questione confinaria al meno dopo aver dato uno sguardo alla geografia ed alla storia dell’Ucraina e della Russia?; eredi entrambe dell’Unione Sovietica.
Solo dopo aver esaminato la carta geografica delle due nazioni e l’etnia, la lingua, l’economia, le leggi che le riguardano, andrebbe decisa la politica internazionale nei loro confronti e la linea di confine in comune.

In ogni caso, vista la barbarie sanguinolenta che sta determinando la guerra tra slavi ucraini e slavi russi, sulla quale soffiano gli slavi polacchi, non andrebbe dato un solo euro all’Ucraina o realizzato un solo scambio commerciale con la Russia fino a che i loro capi di stato non si siedano a un tavolo – svizzero – per trattare la pace.

Ecco invece noi italiani spendere parecchio delle nostre scarse risorse economiche nazionali per fornire armi all’Ucraina e sostenere le sanzioni alla Russia.
Mentre centinaia di nostri Comuni restano senza medico di base e milioni di nostre famiglie pesano l’insalata – non il caviale –  prima di comprarla.
Senza aver dichiarato guerra a nessuno stato, senza aver oppresso nessuna minoranza nazionale.

 Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Quando Giorgio Napolitano non difese la sua Patria

Tacendo sul genocidio e l’esodo dei giuliano dalmati
Parce ei Domine

28 settembre 2023

Non è più sulla Terra il Presidente e merito  della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.
Si pentì in vita di alcuni mortali errori.
Oblò ne ricorda uno in particolare.

Il 10 febbraio del 2007, durante il suo discorso pronunciato nel Giorno del Ricordo, celebrazione istituita con  la legge dell’aprile 2004 in commemorazione dell’esodo, e delle vittime delle foibe, i crepacci carsici profondissimi in cui vennero precipitati migliaia di italiani, il Presidente e merito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano disse, tra l’altro:
“… già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell’autunno del 1943, si intrecciarono giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia.
Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di Pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica … va ricordato l’imperdonabile orrore contro l’umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l’odissea dell’esodo, e del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell’Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale.
E va ricordata … la “congiura del silenzio”, … assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali …”

Auguriamoci che un Governo italiano, che abbia l’interesse nazionale come bussola della propria attività politica, non debba un domani pentirsi per non avere ottenuto la revisione del Trattato di pace del 1947, o, al meno, per non avere ottenuto l’applicazione del bilinguismo perfetto italiano sloveno e italiano croato nei territori ceduti con il Trattato. 

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis