Informazioni su Fiume

Giornalista pubblicista. Cercatore di storia.

Ancora soldi per armi all’Ucraina?

O per le Forze dell’Ordine in Italia?
Ad omnia pecunia non sufficit

18 settembre 2024

L’Italia non è isolata.
Ha fin troppa compagnia.
Decine di migliaia di militari statunitensi con corredo di armi atomiche sul nostro suolo nazionale, amministrazione politica di sloveni e croati ben al di qua delle Alpi Giulie, pretesa sovranità di stati nord africani su porzioni di Mare Mediterraneo molto prossime alle nostre coste.

Un diluvio di servizi televisivi e di notizie su carta e per radio e sul web richiama quotidianamente l’attenzione del Governo – e di una Opposizione responsabile – sul fronte interno devastato da immigrati clandestini, in calo rispetto all’anno scorso, ma che grazie ai molti anni di immigrazione illegale senza controllo generano illegalità spesso sfociante nella guerriglia occupante il suolo pubblico di molte città italiane.

Spendiamo però parecchio delle nostre scarse risorse economiche nazionali per finanziare numerose missioni internazionali in giro per il Pianeta, e per dare armi al sanguinolento conflitto slavo tra russi e ucraini, che non si siedono a un tavolo per trattare una qualche forma di pace che preveda la non convivenza di slavi ucraini e slavi russi sullo stesso territorio statuale.
Dobbiamo continuare a partecipare a tutte le missioni internazionali in atto?
E ad appoggiare tutte le rivendicazioni ucraine, senza una preventiva analisi geografica storica etnica del territorio amministrato dall’Ucraina prima dell’invasione russa, facendo pericolosamente dimagrire i nostri arsenali e il nostro già anoressico Bilancio dello Stato?

O dobbiamo piuttosto irrobustire le Forze dell’Ordine e delle Forze Armate operanti in Italia aumentandone gli effettivi e le dotazioni di mezzi?

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2024
Centesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Il 12 settembre 1919 D’Annunzio occupa Fiume

L’italiano del Primo Risorgimento,
antinazista e fiero avversario di ogni razzismo
Italia omnium italorum mater

12 settembre 2024

Gabriele D’Annunzio occupò Fiume il 12 settembre del 1919, entrando con i suoi legionari nella città quarnerina intorno a mezzogiorno, per quella via che si sarebbe chiamata della “Santa entrata”.
Fiume non era compresa tra le rivendicazioni italiane del Patto di Londra che, sottoscritto il 26 aprile del 1915 con Regno Unito, Francia e Russia, ci impegnò ad entrare in guerra contro l’Austria – Ungheria entro il maggio dello stesso anno, a fianco dei già belligeranti alleati.
Gli Stati Uniti, associatisi nel 1917, non si ritennero legati a un Patto che non avevano sottoscritto, e il loro presidente Wilson contestò con tignoso puntiglio la piena applicabilità di quelle clausole che in caso di vittoria prevedevano l’attribuzione all’Italia dell’intera Istria e di buona parte della Dalmazia.
A guerra finita si stava rinegoziando tutto, compresa l’annessione di Fiume.

Chi era l’uomo che occupò la città edificata a ovest delle Alpi Giulie, a maggioranza etnica italiana e strategicamente importante per i suoi cantieri navali, sottraendola all’influenza politico economica degli alleati, e alle minacce d’invasione dei serbo – croati? Difficile identificare i molteplici aspetti della sua personalità di scrittore e di soldato pluridecorato per meriti di guerra. Tre testimonianze sembrano però confermare una linea guida nel suo pensiero politico.
Una prima emerge dal discorso tenuto il 5 maggio del 1915 allo Scoglio di Quarto per l’inaugurazione del monumento alla spedizione garibaldina dei Mille: “ … Italiani d’ogni generazione e d’ogni confessione, nati dall’unica madre, gente nostra, sangue nostro, fratelli … “(1).
Una seconda da vari articoli de La Reggenza italiana del Carnaro da lui scritta: “… La Reggenza riconosce e conferma la sovranità di tutti i cittadini senza divario di sesso, di stirpe, di lingua, di classe, di religione … Ogni culto religioso è ammesso, è rispettato, e può edificare il suo tempio … Le scuole pubbliche accolgono i seguaci di tutte le confessioni religiose, i credenti di tutte le fedi, e quelli che possono vivere senza altare e senza dio … ”(2).
Una terza infine da una lettera del 9 ottobre 1933 a Mussolini, inviatagli quando D’Annunzio seppe dei suoi progetti di riavvicinamento alla Francia: “ … tu sei per respingere fieramente il marrano Adolf Hitler dall’ignobile faccia offuscata sotto gli indelebili schizzi della tinta di calce e di colla ond’egli aveva zuppo il pennello, o la pennellessa, in cima alla canna, o alla pertica, divenutagli scettro di pagliaccio feroce non senza ciuffo prolungato alla radice del suo naso nazi …“(3).

Fiume venne annessa all’Italia col Patto di Roma del 27 gennaio 1924, grazie agli sforzi diplomatici e al sangue versato dagli “… Italiani d’ogni generazione e d’ogni confessione, nati dall’unica madre, gente nostra, sangue nostro, fratelli …”.
Un Dio misericordioso tolse alla vita terrena il lussurioso Principe di Monte Nevoso, prima che fosse costretto a leggere il testo delle leggi antisemite promulgate in Italia nel 1938.

(1) – L’Italia nella Grande Guerra pag. 59, Gian Dàuli, Milano, Edizioni Aurora, 1935.
(2) –Comando di Fiume d’Italia Bollettino Ufficiale n.31 pagg. 3-7, Fiume, Tipografia La Vedetta d’Italia, 1 settembre 1920.
(3) – D’Annunzio politico 1918-1938 pag. 211, Renzo De Felice, Bari, Laterza, 1978.

                  "Servizio obbligatorio di leva militare in Italia"  Claudio Susmel

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DI CHI DESIDERA ESSERE INSERITO NELL’INDIRIZZARIO DI OBLO’

A Giorgia Meloni la vita dei suoi collaboratori interessa dalla cintola in su

Facciamo una colletta per un monumento alla Milite Ignota
Usque tandem 

10 settembre 2024

In un pezzo già affacciatosi a OBLO’ si legge:
“Se fossi, come sono, un assiduo telespettatore di convegni politici, per la imbarazzante vicenda di cappa e copula (presunta) del Ministro della Cultura, mi affiderei alla saggia ricerca da parte del Governo di un Sottosegretario capace di studiare da Ministro.”
Va dato atto alla Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia di aver agito con rapidità sostituendo il dimissionario Ministro della Cultura Sangiuliano col nuovo Ministro Giuli.
E pochissime parole ha concesso Giorgia Meloni al commento del pettegolezzo sub, molto sub culturale, ritenendo evidentemente che anche a un Presidente del Consiglio democratico si addice la massima di un longevo Presidente del passato secondo la quale la vita dei suoi collaboratori più stretti gli interessava dalla cintola in su.

Si sono già affacciate a OBLO’ anche le seguenti righe:
“Per la sofferenza inflitta alla moglie del Ministro della Cultura dalla tenace ricerca di ogni minimo dettaglio della questione postato o sviscerato sui vari mezzi di comunicazione, mi interrogo sulla coerenza delle commentatrici perennemente autocertificantesi strenue difenditrici dei diritti e della dignità delle donne.”
Non resta che darvi seguito indicendo una colletta per erigere un monumento alla Milite Ignota, in rappresentanza di quei milioni di donne che con lavoro casalingo o extra moenia non trovano e neppure cercano il tempo di svolazzare nelle case altrui e nell’etere.

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 2.948 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo. 

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis