Il 12 settembre 1919 D’Annunzio occupa Fiume

L’italiano del Primo Risorgimento,
antinazista e fiero avversario di ogni razzismo
Italia omnium italorum mater

12 settembre 2024

Gabriele D’Annunzio occupò Fiume il 12 settembre del 1919, entrando con i suoi legionari nella città quarnerina intorno a mezzogiorno, per quella via che si sarebbe chiamata della “Santa entrata”.
Fiume non era compresa tra le rivendicazioni italiane del Patto di Londra che, sottoscritto il 26 aprile del 1915 con Regno Unito, Francia e Russia, ci impegnò ad entrare in guerra contro l’Austria – Ungheria entro il maggio dello stesso anno, a fianco dei già belligeranti alleati.
Gli Stati Uniti, associatisi nel 1917, non si ritennero legati a un Patto che non avevano sottoscritto, e il loro presidente Wilson contestò con tignoso puntiglio la piena applicabilità di quelle clausole che in caso di vittoria prevedevano l’attribuzione all’Italia dell’intera Istria e di buona parte della Dalmazia.
A guerra finita si stava rinegoziando tutto, compresa l’annessione di Fiume.

Chi era l’uomo che occupò la città edificata a ovest delle Alpi Giulie, a maggioranza etnica italiana e strategicamente importante per i suoi cantieri navali, sottraendola all’influenza politico economica degli alleati, e alle minacce d’invasione dei serbo – croati? Difficile identificare i molteplici aspetti della sua personalità di scrittore e di soldato pluridecorato per meriti di guerra. Tre testimonianze sembrano però confermare una linea guida nel suo pensiero politico.
Una prima emerge dal discorso tenuto il 5 maggio del 1915 allo Scoglio di Quarto per l’inaugurazione del monumento alla spedizione garibaldina dei Mille: “ … Italiani d’ogni generazione e d’ogni confessione, nati dall’unica madre, gente nostra, sangue nostro, fratelli … “(1).
Una seconda da vari articoli de La Reggenza italiana del Carnaro da lui scritta: “… La Reggenza riconosce e conferma la sovranità di tutti i cittadini senza divario di sesso, di stirpe, di lingua, di classe, di religione … Ogni culto religioso è ammesso, è rispettato, e può edificare il suo tempio … Le scuole pubbliche accolgono i seguaci di tutte le confessioni religiose, i credenti di tutte le fedi, e quelli che possono vivere senza altare e senza dio … ”(2).
Una terza infine da una lettera del 9 ottobre 1933 a Mussolini, inviatagli quando D’Annunzio seppe dei suoi progetti di riavvicinamento alla Francia: “ … tu sei per respingere fieramente il marrano Adolf Hitler dall’ignobile faccia offuscata sotto gli indelebili schizzi della tinta di calce e di colla ond’egli aveva zuppo il pennello, o la pennellessa, in cima alla canna, o alla pertica, divenutagli scettro di pagliaccio feroce non senza ciuffo prolungato alla radice del suo naso nazi …“(3).

Fiume venne annessa all’Italia col Patto di Roma del 27 gennaio 1924, grazie agli sforzi diplomatici e al sangue versato dagli “… Italiani d’ogni generazione e d’ogni confessione, nati dall’unica madre, gente nostra, sangue nostro, fratelli …”.
Un Dio misericordioso tolse alla vita terrena il lussurioso Principe di Monte Nevoso, prima che fosse costretto a leggere il testo delle leggi antisemite promulgate in Italia nel 1938.

(1) – L’Italia nella Grande Guerra pag. 59, Gian Dàuli, Milano, Edizioni Aurora, 1935.
(2) –Comando di Fiume d’Italia Bollettino Ufficiale n.31 pagg. 3-7, Fiume, Tipografia La Vedetta d’Italia, 1 settembre 1920.
(3) – D’Annunzio politico 1918-1938 pag. 211, Renzo De Felice, Bari, Laterza, 1978.

                  "Servizio obbligatorio di leva militare in Italia"  Claudio Susmel

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Francesco I tra Argentina Italia e Canada

La Patria di due Patrie
e la soave dolce favella.

Memento atque age

L’Argentina ha una popolazione che discende per circa un terzo da italiani e per circa un quarto da spagnoli.
Patria di due Patrie, ha però per lingua ufficiale solo lo spagnolo, mentre è orfana dell’italiano.

La proficua assenza di impegni coloniali e del conseguente sopruso linguistico da imporre a nazioni straniere, non è stata fino ad ora sufficiente al Governo Italiano per ottenere o comunque chiedere l’ufficialità per la lingua italiana in Argentina.
Un modesto tentativo è stato fatto da uno Stato estero: la Città del Vaticano, che nominando Papa un argentino, nipotino del nostro italico  Piemonte, sta facendo sì che il suo personale bilinguismo costituisca un buon esempio per i suoi connazionali.
Il metodo non è evidentemente praticabile su larga scala.
Francesco I però, come si conviene alla sua professione, parla spesso di misericordia, e non vorrà perciò omettere di invocarla anche per degli orfani, per quanto solo dal punto di vista linguistico; anche perché a trascurare una lingua di famiglia si finisce per avere in casa – magari un po’ in periferia, su delle isole – una lingua straniera.

Giusto in questi giorni, in Canada, sta effettuando un viaggio per chiedere scusa ai nativi orfani di lingua costumi e cultura propri.
Speriamo dunque si adoperi anche perché torni presto agli argentini la lingua di tanti dei loro nonni.
La soave dolce favella che egli, uno di loro, parla oggi tra Cielo e Terra.

"Servizio di leva militare obbligatorio in Italia"  Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis

La Turchia in Europa?

Ma non è sempre stata in Asia?
In medio stat

26 luglio 2022

Il processo di adesione della Turchia alla costituenda Federazione Europea favorirà la democratizzazione delle sue istituzioni. Chi l’ha detto? Troppi. Detto o scritto con parole simili.
C’è chi non vede l’ora di confinare con Siria, Iraq, Iran, Armenia e Georgia? Evidentemente ritiene che siano confini non bisognosi di sorveglianza nonostante i nuovi valichi che, sorti dall’adesione della Turchia alla Federazione Europea, potrebbero essere attraversati a piedi dai cittadini di quei paesi.
Ma andiamo con ordine.
La Turchia è quella nazione che ha una parte minima del suo territorio in Europa, a ovest del Bosforo, del Mar di Marmara e dei Dardanelli.
È possibile ipotizzare che questa manina aggrappata ad Europa sconfessi Atlante riuscendo a trascinarsi dietro il resto del corpo, asiatico? In Turchia non è l’Asia a essere minore, è l’Europa che è minore.
È possibile, e non invece infinitamente presuntuoso e velleitario, ritenere che cultura storia e tradizioni secolari di questa nazione possano essere modificati dall’azione di uno o più precari ministeri di un’Europa non proprio saldamente coesa?
Sembra invece più realistico, visto che il mare divide per breve tratto la parte geograficamente europea da quella asiatica, individuare nella Turchia una cerniera tra l’Europa e l’Asia; una cerniera funzionale ai rapporti pacifici tra i due continenti, con garanzie internazionali che ne garantiscano l’indipendenza.
I recenti tentativi di mediazione tra Ucraina e Russia per favorire l’esportazione del grano ucraino dai territori dei due belligeranti in guerra costituiscono un primo esempio – non disinteressato – di quella azione mediatrice cui si è accennato.

Qualche anno fa la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea; i suoi confini hanno raggiunto così la Serbia, la Bosnia-Erzegovina e il Montenegro.
Si è potuta esaminare la Storia con più libertà? Si potrà esaminare con più libertà oltre quella della Risiera di San Sabba e della Foiba di Basovizza, anche quella riguardante l’Isola Calva (Goli Otok), l’isola a sud est del Golfo del Quarnaro, dove trovarono torture e morte anche tanti italiani?
Il lavoro comunque non mancherà.
Non c’è proprio bisogno di cercarne dell’altro in Asia.

 "Servizio di leva militare obbligatorio in Italia"   Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis