Riccardo Gigante
e il default della Croazia
Novembre è il mese dedicato ai morti. Un mese in cui i vivi compiono delle buone azioni nei loro confronti più che negli altri giorni dell’anno.
Non così in Croazia.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’italiano Riccardo Gigante e altri con lui furono uccisi dagli slavi del sud (jugo slavi) e buttati in una fossa comune vicino a Castua, centro non lontano da Fiume. La Jugoslavia non li ha mai riesumati dalla terra che nascondeva la sua barbarie, compresa allora nei suoi confini. La Croazia non li riesuma da quella stessa terra compresa oggi nei suoi confini, e dopo oltre 68 anni nega ancora a dei poveri resti umani due palmi di terra benedetta e una croce con un nome sopra; il reverendo parroco di Castua non ha infatti celebrato una Santa Messa sulla tomba del cristiano Riccardo Gigante neppure questo scorso 2 novembre 2013.
Questione di spread.
Tra le obbligazioni civili onorate dall’Unione Europea e quelle in default della Croazia.
Claudio Susmel