Ignazio l’intransigente
detto anche “Il Laconico”
Magis movent exempla quam verba
15 maggio 2024
Dopo un primo intervento per cataratta su OS nella clinica oculistica del San Giovanni di Dio a Cagliari, diretta dal Professore Giannaccare, arriva il secondo per cataratta su OD.
Chi ha percorso prima a piedi e poi in ascensore e poi di nuovo a piedi il tragitto che dall’accettazione lo deposita nella saletta “pre operatoria”, sa bene quali possono essere i pensieri circa il proprio occhio che a momenti verrà sottoposto a intervento di cataratta: evolvono dall’aspettativa di una visione perfetta fino a planare rovinosamente verso ipotesi meno ottimistiche, per esempio …
“Quella poltrona è libera, indossi il pigiama e metta le ciabatte.”
A interrompere i pensieri deprimenti è intervenuto l’intransigente infermiere Ignazio, di poche parole.
“Senta, io …”
“Sopra le ciabatte metta queste – indica verdoline coperture con elastico – , ecco sì, così.”
Ignazio non lascia corso a eventuali divagazioni e procede per solco mentalmente e operativamente sperimentato negli anni.
“Se io …”
“La mascherina sul volto prima di mettere la cuffietta sui capelli”
L’incauto paziente, indicando la propria, portata da casa: “Metto questa?
“Le ho appena dato la mascherina che ora ha in mano, metta quella.”
E replica.
“La cuffietta sulla testa dopo aver messo la mascherina”.
Applica ora un cerotto sul sopracciglio destro a indicare l’occhio da operare.
Ignazio deve preparare più pazienti anche per questo martedì 23 aprile 2024.
Ora inserisce qualcosa nel braccio che non ricordo come si chiama: cannula?
Poi chiamerà per andare in altra stanza.
“Misuriamo la pressione: se è troppo alta in sala operatoria lei non entra”.
Ignazio è intransigente, ma, in particolare dopo la sua ultima frase, comincia a turbinare nel cervello la certezza che l’intransigenza di questo tipo sia benefica oltre ogni misura.
Sono chiamato, accompagnato in sala, sdraiato sul lettino per l’intervento.
“Fa freddo, vuole essere coperto con un altro telo?”
Come si chiama l’infermiera che me lo ha chiesto? Cristina?
Arriva il secondo telo.
L’anestesista è di Burcei: dai, fatemele vedere ancora le rosse ciliegie.
Qualche chiacchiera mi fa rilassare prima dell’arrivo del Professore Giannaccare, che opererà sul mio occhio destro con la levità di un collirio; ci vorrebbe Walt Disney per animarlo il mio occhio mentre mostra la sua riconoscenza al chirurgo.
Non più di trenta minuti e il Primario ottiene che a un primo controllo successivo all’intervento la visione di OD risulti migliorata nettissimamente.
“Ignazio possiamo togliere la cannula?”
“Non è ancora passata mezza ora dall’intervento”.
E Ignazio è già altrove.
Ignazio si affaccia dopo che sono trascorsi gli ulteriori 15 minuti richiesti dalla sua intransigenza.
“E’ ora”.
Toglie la cannula, cotone, interessamento del paziente alla sua vita lavorativa per manifestargli con discrezione il grazie per la sua intransigente efficienza.
Gli scappa un quarto di sorriso all’angolo della bocca, saluta, va verso altri.
Ignazio l’intransigente, detto anche “Il Laconico”.
Decuplicatelo.
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