I messaggi del padre a Giorgia Meloni

Per posta pneumatica
Sanguis aqua non est

26 ottobre 2023

Alessandro Manzoni descrive l’Innominato mentre è a cavallo alla guida dei suoi bravi, dopo la sua conversione da malavitoso a operatore di bene.
La sua figura, i suoi occhi, non sono però meno decisi di quanto non fossero prima.
Il suo sangue non è mutato, è mutato l’indirizzo, il percorso tracciato dalle vene dalle arterie del nuovo conduttore.

La forza, la tenacia, la decisione incrollabili di Giorgia Meloni sulla via del Buon Governo, le vengono dal sangue dei suoi genitori.
Anche da quel padre che lei non ha potuto amare.
Il sangue non è acqua, e al contrario della persona che te lo ha trasmesso non lo puoi allontanare: è dentro di te; essendo però arrivato nelle tue vene, nelle tue arterie, sei tu ora che dirigi il percorso della sua forza.
Piace pensare che il padre, da tenera età non più frequentato da Giorgia Meloni, non abbia mai smesso di inviarle un flusso continuo di messaggi per posta pneumatica – i filatelici saprebbero spiegare meglio come si mettevano i plichi in una serie di tubi che li portavano a destinazione – e non si fa fatica a vedere lei mentre li dirige con la loro forza, tenacia, decisione verso il compimento di quel Buon Governo che ha assunto come mezzo e scopo della sua vita, distogliendoli da perniciose deviazioni di percorso.
C’è poi l’infinito amore che porta a sua figlia, conversione parziale questa perché muta sì la lontananza delle carezze paterne ma sentendo il calore della presenza assidua, affettuosa di quelle materne.

Quanto agli speculatori sui suoi guai, non si curi di loro, e ne abbia pietà.
Sono loro ad aver bisogno di comprensione.

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Un francobollo per “FIUME”

Si avvicina il centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

19 ottobre 2023

Dopo il grido “Viva l’Istria e la Dalmazia italiane” a una cerimonia pubblica del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, un’altra voce ministeriale del Governo in carica ricorda Fiume e le altre Province già italiane politicamente fino al 1947, sempre italiane geograficamente.
Nello scorso settembre infatti, Adolfo Urso essendo Ministro delle Imprese e del Made in Italy, le Poste Italiane emettono un francobollo per il centenario della rivista “Fiume”.
Nessuna iniziativa da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Cosa dirà, scriverà, celebrerà il Governo per il centenario dell’annessione di Fiume all’Italia nel prossimo 2024?
Saprà distinguere l’annessione della Perla del Quarnaro ottenuta dall’Italia nel 1924, dalla occupazione italiana di Lubiana, antistorica e antigeografica, del 1941?
Saprà condannare l’occupazione italiana di terre a est delle Alpi Giulie nel 1941 al pari della oggi perdurante occupazione di terre a ovest delle Alpi Giulie da parte della Slovenia e della Croazia?

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni inserirà nel suo programma politico un’azione diplomatica forte e persistente diretta principalmente a Slovenia e Croazia, per ottenere il bilinguismo perfetto italiano – sloveno, italiano – croato nei territori ceduti col Trattato di Pace del 1947?

Continuando a non distinguere il bambino dall’acqua sporca nella Storia peggiore del secolo scorso, si consente e si continuerà a consentire la sua ripetizione.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Dove inizia e dove finisce il confine dell’Ucraina?

Imponiamo agli slavi belligeranti il tavolo della pace
Ad poenitendum properat cito qui iudicat

5 ottobre 2023

L’invasione di uno stato sovrano va contro le leggi internazionali.
La repressione di lingua cultura e libertà di minoranze, rispetto alla nazione più numerosa all’interno dello stesso stato, va contro le leggi internazionali.
Se due stati confinanti commettessero queste infrazioni, non sarebbe facile individuare il giusto confine tra i due.

I confini dell’Ucraina seguono il principio del confine naturale?, cioè della separazione del proprio territorio da quello dagli stati confinanti seguendo la linea divisoria degli spartiacque?
Oppure seguono la linea confinaria non naturale ma politica, cioè fissata dai trattati politici internazionali?, se sì secondo il principio di confine etnico?, linguistico?, economico?, militare?
Quanti tra gli urlatori a favore dell’Ucraina o della Russia hanno gridato avendo esaminato la questione confinaria al meno dopo aver dato uno sguardo alla geografia ed alla storia dell’Ucraina e della Russia?; eredi entrambe dell’Unione Sovietica.
Solo dopo aver esaminato la carta geografica delle due nazioni e l’etnia, la lingua, l’economia, le leggi che le riguardano, andrebbe decisa la politica internazionale nei loro confronti e la linea di confine in comune.

In ogni caso, vista la barbarie sanguinolenta che sta determinando la guerra tra slavi ucraini e slavi russi, sulla quale soffiano gli slavi polacchi, non andrebbe dato un solo euro all’Ucraina o realizzato un solo scambio commerciale con la Russia fino a che i loro capi di stato non si siedano a un tavolo – svizzero – per trattare la pace.

Ecco invece noi italiani spendere parecchio delle nostre scarse risorse economiche nazionali per fornire armi all’Ucraina e sostenere le sanzioni alla Russia.
Mentre centinaia di nostri Comuni restano senza medico di base e milioni di nostre famiglie pesano l’insalata – non il caviale –  prima di comprarla.
Senza aver dichiarato guerra a nessuno stato, senza aver oppresso nessuna minoranza nazionale.

 Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1924 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis