Centri Immigrati in Albania?

I profeti del primo giorno
Iure ense et aratro

24 ottobre 2024

I Centri per Migranti in Albania sotto giurisdizione e sorveglianza armata italiane rientrano nel variegato programma di contrasto all’immigrazione illegale, promosso dal Governo Meloni.
Costituiscono un valido tentativo?

Costano molto: come si fa a dire questo?, chiunque si sia occupato di commercio direttamente, per servizi ad esso collegati, per controlli, per giornalismo, sa che sollevare il primo giorno di attività la saracinesca dei locali, fisica o telematica che sia, costa una fortuna, perché comprende i costi di ricerca, di progettazione, le spese iniziali di costruzione e quant’altro, da spalmarsi sulla preventivata o semplicemente auspicata durata dell’esercizio commerciale, industriale, o d’altro genere.
Se si giudicasse un’attività dalla somma algebrica costi ricavi del primo giorno e qualche volta del primo anno, gli imprenditori – non solo di imprese a fine di lucro – sarebbero da considerare tutti pazzi, tutti falliti.
Questa considerazione vale anche per un’attività dello Stato, quale è quella costituita dai Centri per Migranti in Albania.

Perché non in Italia?: interrogativo da prendere in considerazione se i due territori sotto giurisdizione italiana rimanessero isolati e di quelle dimensioni, salvo verificare se il viaggio più lungo, e la nazione d’insediamento non presentante le stesse lusinghe italiane, non risulteranno comunque deterrenti per l’arrivo di immigrati irregolari.
Se a seguito di questi primi due nuclei territoriali si rilevasse un qualche rallentamento nell’attività criminale organizzante gli sbarchi illegali e si procedesse quindi a un’estensione della capacità di accoglienza ecco che allora si potrebbe avere una serie di numeri sui quali ragionare politicamente e non partiticamente.

Italia – Albania: risulta così fastidiosa la collaborazione tra due nazioni dirimpettaie d’Adriatico?, ma come?, ottant’anni di critiche al concetto romano prima e romagnolo dopo di Mare Nostrum, di Adriatico sposo di Venezia, e per una volta che si attua una collaborazione interstatuale nell’Adriatico già amarissimo, con qualcosa di concreto, senza sangue e prevaricazioni, ci si scaglia contro?
Ai ai ai!, turisti fai da te della Storia?, no libri tour?
Ai ai ai!

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 2.962 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Il Governo Meloni ci salva dal Nazismo

Applausi in piazza per Matteo Salvini e Giorgio Berutti
Si parva cum magnis comparare licet 

21 ottobre 2024

Summum ius summa iniuria
Decine di migliaia di immigrati extracomunitari si riversano in Italia, milioni in Europa Italia compresa.
I contribuenti italiani e del resto d’Europa temono per l’ordine sociale quotidianamente messo a rischio più di quanto non lo sia già per opera di noi intracomunitari.
Le varie misure prese dal Governo Italiano per arginare l’invasione d’Italia – oggi d’attualità il Centro Migranti in Albania – e in passato dal Ministro degli Interni Matteo Salvini, possono presentare zone d’ombra di fronte alla spasmodica ricerca di imperfezioni portata avanti da Avvocati del Cavillo, totalmente disinteressati al benessere dell’intera Nazione Italia e dell’intera istituenda Federazione Europea, compreso quello dei loro stessi figli quotidianamente a rischio stupro, rapina, ferimento, uccisione.
Gioverà ricordare a questi laureati in giurisprudenza fuori corso della Storia la suprema massima coniata dai nostri padri latini summum ius summa iniuria: il diritto applicato con disumano perfezionismo è quanto di più ingiusto possa realizzarsi dalle Istituzioni amanti del Diritto. Pericolosissimo per quanto riguarda il problema immigrazione, perché genera reazioni feroci ed altrettanto incontrollate, con ingiusta giustizia fai da te – alcuni episodi eclatanti anche nei giorni scorsi, per altro da parte non solo di extracomunitari – generando la disponibilità a votare per partiti e movimenti pronti a sopprimerlo del tutto il Diritto.
Le misure efficaci e i tentativi di esplorazione di soluzioni nuove portati avanti dal Governo Meloni oggi, dal Ministro degli Interni Matteo Salvini ieri, preservano l’Italia dalla rassegnazione al nazismo e a forme nuove che gli somiglino pur di evitare lo sconcio illegale quotidiano.

Si parva cum magnis comparare licet
Applausi in varie piazze d’Italia per Matteo Salvini, e per Giorgio Berutti tra gli espositori del mercatino di piazza Del Carmine a Cagliari.
La mattina presto di ieri 20 ottobre Berutti ha corso il rischio di essere derubato, ha rincorso l’indiziato di cittadinanza italiana o straniera che fosse, è riuscito a reagire senza eccessi, e al termine della sua azione un folto gruppo di lavoratori lo ha applaudito.
Quanti erano?
Per chi voteranno questi elettori che si alzano alle quattro del mattino per una giornata di lavoro senza chiedere sussidi vari ai concittadini o allo Stato?
Riusciranno ancora a non desiderare un Governo antidemocratico?
Riusciranno ancora a reagire umanamente, senza eccessi?

Le Istituzioni aiutino il Governo Meloni ad arginare il desiderio di Nazismo
Davvero improcrastinabile che le Istituzioni, tutte, favoriscano i tentativi del Governo Meloni di arginare l’invasione d’Italia e del resto d’Europa da milioni di immigrati che aumentano il disordine sociale.
Le Istituzioni, tutte, interpretino – entro i confini invalicabili della legalità – le fattispecie astratte delle leggi e le fattispecie concrete della vita d’ogni giorno quanto più possibile in favore del Governo Meloni, perché sta facendo di tutto per arginare il desiderio di Nazismo. 

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 2.962 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Infiltrati & compagni euro atlantici restino a ovest del Dnepr

L’Unione Europea difenda Odessa
Post insaniam salus

18 ottobre 2024

OBLO’ ha scritto quanto segue il 29 aprile scorso.

“Infiltrati”, “mercenari”, “volontari”, “consulenti”, “contrattisti”, e vari altri combattenti euro atlantici pro Ucraina impiegati sotto varie mimetizzazioni semantiche – alibi gradito anche alla Russia per evitare lo scontro diretto – si fermino a ovest del Dnepr, tenendo Odessa e la costa sul Mar Nero tra la Romania e la foce del Dnepr.

Le forze armate russe stanno procedendo verso ovest e potrebbero sfondare il fronte ucraino.
Dopo la follia sanguinaria dei due belligeranti slavi, propria e/o indotta da altri stati, l’Unione Europea e la N.A.T.O. impieghino le proprie risorse in uomini e mezzi solo a ovest della linea di protezione naturale del fiume Dnepr, che attraversa tutta l’Ucraina da nord a sud fino alla sua foce nel Mar Nero.
Liberi gli ucraini di voler continuare a combattere a est del Dnepr con le proprie forze.
In ogni caso l’Unione Europea ha dato e continuerà a dare, ma non si chieda ai suoi stati membri di lasciare ancora morire i propri vecchi e i propri malati per alimentare una inesausta sete di sangue spacciata per gloria.
Analisti di cose militari, politiche, e internazionali, suggeriscano qualche dettagliato progetto di armistizio concreto tra i due belligeranti.

I diplomatici dei dopo guerra, talvolta lunghissimi come quello che riguardò la Germania dell’Ovest e la Germania dell’Est dal 1945 al 1989, sono generalmente più intelligenti di quelli degli ante guerra e delle guerre.
Sanno aspettare e trattare, stimolati anche dalla improcrastinabile necessità di rimediare alla infinita stanchezza e miseria dei propri concittadini, per altro palesi ormai a tutti i popoli del Pianeta che ne temono il contagio.

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 2.962 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

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