Tacendo sul genocidio e l’esodo dei giuliano dalmati
Parce ei Domine
28 settembre 2023
Non è più sulla Terra il Presidente e merito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.
Si pentì in vita di alcuni mortali errori.
Oblò ne ricorda uno in particolare.
Il 10 febbraio del 2007, durante il suo discorso pronunciato nel Giorno del Ricordo, celebrazione istituita con la legge dell’aprile 2004 in commemorazione dell’esodo, e delle vittime delle foibe, i crepacci carsici profondissimi in cui vennero precipitati migliaia di italiani, il Presidente e merito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano disse, tra l’altro:
“… già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell’autunno del 1943, si intrecciarono giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia.
Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di Pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica … va ricordato l’imperdonabile orrore contro l’umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l’odissea dell’esodo, e del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell’Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale.
E va ricordata … la “congiura del silenzio”, … assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali …”
Auguriamoci che un Governo italiano, che abbia l’interesse nazionale come bussola della propria attività politica, non debba un domani pentirsi per non avere ottenuto la revisione del Trattato di pace del 1947, o, al meno, per non avere ottenuto l’applicazione del bilinguismo perfetto italiano sloveno e italiano croato nei territori ceduti con il Trattato.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
1924 – 2023
Novantanovesimo dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis