Le cicale assassine portano l’Italia verso il baratro?

L’Europa e noi stessi abbiamo paura
del Debito Pubblico Italiano
Festina non lente

2 giugno 2023

Alcuni anni fa OBLO’ ha pubblicato i due pezzi che seguono.
Nel frattempo gli elettori italiani hanno mandato a casa tutti coloro che il DPIM (Debito Pubblico Italiano Mostruoso) non lo hanno diminuito.
Continueranno a farlo.

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L’Europa preme perchè i vari meccanismi di solidarietà comunitaria vengano applicati solo dopo accurate indagini sulla sostenibilità del Debito Pubblico da parte dello Stato richiedente soccorso; oggi si parla del Meccanismo Europeo di Sostegno, domani si parlerà di un’altra forma di sostegno specifica, il sentimento di base è però lo stesso: le formiche non si fidano delle cicale.
Sondaggi vari mettono in risalto la sfiducia degli italiani su svariate forme di risparmio e investimento ritenute non moltissimo tempo fa affidabili, il sentimento di base è però lo stesso: le formiche non si fidano dei cicaleggianti politici che elargiscono redditi di cittadinanza, pensioni anticipate e bonus vari.
Le cicale assassine portano l’Italia verso il baratro?

Ci salverà
il salvadanaio di terracotta
Primum parcere

C’era una volta il salvadanaio di terracotta.
Veniva regalato ai bambini da subito; poverini!, neanche il tempo di raccattare il soldino che un topolino nottambulo gli aveva portato a risarcimento del dentino da latte lasciatogli in evidenza su qualche tavolino della casa, e già genitori, nonni, zii – i contribuenti occulti consoci del topolino – indicavano il taglio orizzontale del salvadanaio di terracotta nel quale inserirlo per godere di gioie future.

Il borsellino a due scomparti della mamma?; cento lire da una parte per il cinema, dall’altra il resto per la spesa, mai a credito.
E quel tipo di commerciante che allo studente lavoratore, verbosamente discettante di economia, rispondeva: “Ascolta giovane, se hai dieci lire e ne spendi nove sei ricco, se hai dieci lire e ne spendi undici sei povero, punto.”
Poi quel libero professionista che comprava la sua prima casa con una camera in meno rispetto alla proposta del costruttore per non mancare al suo impegno, ma finiva per estinguere anticipatamente il mutuo contratto.
Già, e sempre il piccolo block – notes, dove diligentemente annotare le “Entrate” e le “Uscite”, con il totale algebrico annuale che doveva risultare positivo.
E a letto entro le 22,00; a dire il vero questa misura, anche in altri tempi, veniva presa quasi sempre presa col procedere dell’anagrafe e dopo la rarefazione degli appuntamenti interessanti.

Tornano a mente le letture che confortano queste scelte: il libro dei conti di Giovanni Giolitti, sul quale lo statista annotava il suo preventivo annuale di spesa oltre alle entrate e le uscite domestiche; era allievo di Quintino Sella: che altro ne poteva venir fuori?, per di più di famiglia solida e orfano da tenera età, quindi con corazza predisposta geneticamente e caratterialmente.
L’orfano corazzato tenne i bilanci suoi privati e quelli pubblici d’Italia in ordine fino a lasciare più che decorosa – trasparente – eredità ai figli, e fino ad ottenere dagli acquirenti del Debito Pubblico Italiano di allora la conversione della rendita dal 5% al 3,50 %.

C’era una volta il salvadanaio di terracotta che permise all’Italia vittoriosa della Quinta Guerra d’Indipendenza (1915 – 1918) di sopravvivere alla Vittoria, enorme ma costosissima.
C’era una volta il salvadanaio di terracotta che permise all’Italia sconfitta di sopravvivere all’avidità dei vincitori della prima parte della Seconda Guerra Mondiale (1940 – 1943).
Oggi si fanno debiti, o si incita al consumo, o si esaltano bonus vari a titolo gratuito.
Qualsiasi genitore, educatore, precettore, amministratore appena appena onesto non può che disprezzare chi ha farfugliato o farfuglia sempre più confuso di sanatorie e debiti fatti o da farsi per la crescita futura.
Il piccolo salvadanaio di terracotta però non si romperà, e quando gli scialacquatori passati e presenti d’Italia verranno finalmente marchiati dallo spregio generale, aprirà ancora la sua piccola fessura nella quale un bambino educato dalle Costruzioni, dal Meccano, dalla Lego, o da qualche altro gioco attuale altrettanto formativo, metterà di nuovo il suo centesimo, la sua lira.
Quella lira che ha cantato a voce bassa ma costante la Storia della nostra Patria, quella solida o sulla via per esserlo, vittoriosa o sulla via per esserlo, senza bucciname vanesio e impostore.

C’era una volta il salvadanaio di terracotta.
Tornerà il salvadanaio di terracotta. 

Servizio obbligatorio di leva civile in Italia   Claudio Susmel

Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
1924 – 2023
Memoria Patriae prima vis

28 ottobre 1922 – 2022

L’Italia ha saldato il conto
Giorgia Meloni a Roma
Si hostis Italiam infamat debellatur

28 ottobre 2022

Cento anni fa la Marcia su Roma, che non fu fermata con lo Stato d’Assedio.
Oggi Giorgia Meloni, eletta dagli italiani perché andasse a Roma con le armi del Diritto, ha preso con chiarezza a stampatello le distanze dal Regime che ne seguì.

Lo aveva anticipato Mussolini, scrivendo parole inequivocabili: Un altro come me gli italiani non lo reggerebbero.
Il concetto espresso dal giornalista che non divenne mai completamente ex, fu per altro interpretato dallo stesso con una larghezza estrema; larghezza che lo condusse – uno dei pochi casi in cui fu lui a essere condotto e non a essere duce – a stravolgere la saggia regola romana che prevedeva la durata dell’istituto della dittatura per massimo sei mesi, protraendo la sua dittatura romagnola per oltre 20 anni.
Fa in ogni caso bene Giorgia Meloni a volersi far chiamare il Presidente, non fosse altro perché qualche mistico del sofisma dallo scarso seguito elettorale potrebbe ritenere la Presidente come un’altra, successore cioè di sesso femminile e perciò legittimata del più grande sostenitore italiano dell’impiego a tempo indeterminato, quindi potenziale ducina dei millennials di poderosa globalizzata ignoranza della Storia e non solo.

L’Italia ha pagato il conto.
Tutti noi italiani abbiamo pagato la nefandezza del 1938 e le idiozie del 1940 con territori, con limitazioni varie alla nostra libertà sociale economica militare, con scostumatezze di vario tipo (di massa e di galletti ribalducci da angiporto), che il Trattato di Pace del 1947 ha codificato, e che un infinito mea culpa nazionale ha protratto oltre ogni misura.
Ora è tempo che italiani e transalpini non cerchino più dividendi di vario tipo da sottili distinguo circa la posizione del Partito guidato da Giorgia Meloni.
Meloni Berlusconi Salvini  denuncino in sede nazionale e internazionale chiunque voglia in futuro attentare col dubbio alla dignità identitaria democratica dello Stato Italiano, della Nazione Italiana, degli ottomila Comuni d’Italia.

E l’Opposizione sia solidale, oltretutto rivangare il passato non le da più alcun dividendo elettorale.
Come hanno ben capito Calenda e Renzi. 

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis

Il Governo Italiano dimentica i morti?

Yvan Colonna e Giovanni Zanier
Memoria

26  ottobre 2022

E’ andato in ferie il “Vicepresidente” della Repubblica Italiana e Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia emerito Mario Draghi, senza aver prima parlato col Presidente della Repubblica Francese Emanuel Macron dell’autonomia da concedersi alla Corsica, ventilata in Francia dopo la barbara uccisione in un carcere francese del politico corso Yvan Colonna?
Ne ha parlato, a Macron, il Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia Giorgia Meloni?
Il Governo Italiano vigilerà sul rispetto dei diritti umani nelle carceri francesi?
L’Opposizione tace.

Il Governo di Giorgia Meloni si ricorderà di Giovanni Zanier?; un ragazzo di 15 anni che mentre a piedi sta tornando a casa viene ucciso da Julia Bravo, una militare statunitense di 20 anni di servizio alla base statunitense di Aviano, ubriaca mentre è alla guida di un’auto.
Il Governo di Giorgia Meloni saprà separare l’opportunità per l’Italia di restare in un’alleanza NATO, dalla necessità di rivedere le clausole circa la possibilità per i soldati statunitensi di stanza in Italia, di essere processati in Italia e non negli Stati Uniti, soprattutto in casi come questo che nulla ha a che vedere con il rischio che ogni esercitazione bellica comporta?
L’Opposizione tace.

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis