Il nuovo numero della rivista “Fiume”

Bartali col Giro d’Italia
a Trieste 
nel 1946

Sed Tarsaticam non attigit

17  ottobre 2022

La rivista semestrale “FIUME”, fondata nel 1923, continua a portare in giro per l’Italia la
città con l’omonimo nome.
Con le 160 pagine del suo ultimo numero su Fiume, sul resto dell’Istria geografica di cui Fiume fa parte situata com’è tra il Monte Maggiore il Monte Nevoso la Depressione delle Conche il Golfo del Quarnaro, e sul lungo primo dopoguerra.
Non manca il contributo del suo Segretario Generale e redattore, Marino Micich, con il suo “La presenza croato – slovena a Fiume dal 1918 al 1940 sulla base dei censimenti dell’epoca”, che testimonia una volta di più la tenacia dell’Autore nella ricerca dei dati storici circa la nostra Provincia.
Ulteriori contributi di Ballarin, Conversi, Di Giuseppe, Marchig, Mazzieri, Rudi, Stelli.

Giorgio Di Giuseppe scrive da pagina 73 a pagina 88 con il suo “Il giro d’Italia a Fiume e in Istria”, di Gino Bartali che nel 1946  portò il nome d’Italia sul sellino fino a Trieste.
Meticolosissimo per dati e date, Di Giuseppe subisce la trasposizione della sua ricerca in queste poche righe con l’avvertimento, per il lettore assiduo di cose sportive su due ruote senza motore, che leggendo il suo pezzo dovrà far pedalare la propria attenzione annotando cifre luoghi minuti secondi giornali dirigenti date ed emozioni non solo misurandoli per chilometri ma in qualche caso addirittura per metri.
L’Autore ricorda il Giro d’Italia che nel 1924, in occasione dell’Annessione, si volle far arrivare anche a Fiume; suggestiva la foto a piena pagina di Alfonsina Strada – quando si dice nomen omen – la prima donna, scrive Di Giuseppe, partecipante a un  Giro d’Italia.
Il Giro d’Italia torna in Istria e a Fiume nel 1940 con Bartali, e Coppi che vince a Modena la sua prima Maglia Rosa.
Finisce la guerra, l’Italia è in tocchi, e se manca il pane figuriamoci le biciclette, ma l’organizzatore di tanti Giro d’Italia Armando Cougnet riuscirà nel 1946 a far partire 79 ciclisti, inclusi Bartali e Coppi.
Tappa da Pio XII, poi Firenze, ed ecco la sedicesima tappa Rovigo Trieste, il momento più emozionante della storia del Giro d’Italia come scrisse la Gazzetta dello Sport.
Il 30 giugno elementi favorevoli all’annessione di Trieste alla Slavia Jugo fermano la carovana del Giro ostruendo la strada con blocchi di cemento, bersagliando i corridori con lanci di chiodi e pietre. La polizia tentò di disperdere i dimostranti che risposero con colpi di arma da fuoco.
Chi scrive questa recensione ritiene che le autorità avrebbero dovuto piantare un cartello d’avvertimento sul ciglio della strada: ATTENZIONE ATTRAVERSAMENTO DI ANIMALI.
Si teme per la prosecuzione del Giro, ma una parte dei corridori capeggiati dal triestino Giordano Cottur ottengono di ripartire e arrivano a Trieste tra una folla di “Italia Italia”.
A pagina 86 una testata giornalistica del tempo documenta i fatti.
Viene poi ricordato il ritorno del Giro in Istria, nel 2004, con la quattordicesima tappa Trieste Pola.
Di Giuseppe propone di far tornare il Giro d’Italia a Fiume nel 2025, anno in cui Gorizia e Nova Gorica saranno insieme Capitale europea della cultura.
Fin qui il documentatissimo contributo del competentissimo saggista.

Poi Di Giuseppe scrive che la sua proposta di far tornare il Giro d’Italia a Fiume è realizzabile grazie al legame di amicizia e collaborazione che si è creato e sempre più consolidato tra Croazia e Italia.
Quel legame di amicizia e collaborazione in 77 (settantasette) anni dall’ingresso a Fiume degli slavi jugo – dalle mutevoli denominazioni statuali tempestivamente assunte ed esibite nelle conferenze internazionali a seconda dell’opportunismo storico politico del momento – non hanno ancora fatto trovare i tempi e i modi agli occupanti della Città, a parte qualche targhetta sui muri, di introdurre il bilinguismo croato italiano a Rijeka – Fiume.

***

Tra le varie pubblicazioni che la rivista propone figura “Stradario di Fiume”, di Massimo Superina, pubblicato dalla Società di Studi Fiumani, con l’ottimamente investito contributo del Governo Italiano.
Chi scrive non ha la conoscenza diretta prolungata e culturalmente sufficiente dei singoli luoghi per conversare a distanza con l’Autore, ma può riferire al lettore la quieta nascosta commozione e nostalgia di sangue e sentimento che sono stati con lui dentro di lui guardando pagina dopo pagina strade piazze calli archi e ancora tanto altro dell’amata città d’Italia vista con suo padre durante un capo d’anno degli anni Sessanta, e letta e studiata sin da quando aveva sei anni.
Brutalmente: il costo di € 15 per averla costituisce una promozione splendida per il libro, a onore dell’Archivio Museo Storico di Fiume e del Governo Italiano.

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis

Punti internazionali di riferimento per il nuovo Governo

La foresta incantata e il vaso di Misà
Si parva cum magnis comparare licet

10 ottobre 2022

Tanti i punti internazionali di riferimento da tanti suggeriti al nuovo Governo.
Può esimersi dall’intrupparsi OBLO’?

Alla periferia di Cagliari sorge una piccola foresta incantata aperta al pubblico.
Ovviamente volteggia tra i fiori una sorridente fanciulla di gentile aspetto.
“I bulbi arrivano tra un mese circa.”
Non è alta ma sorge tra il verde e i colori.
“Sì, nutra pure le piante con il granulato, oppure col liquido messo nell’acqua prima di versarla nei vasi.”
Sorride tra una frase e l’altra.
“Ha preso i sottovasi anche se questi nostri vasi hanno il fondo riserva per l’acqua, così da contenere qualche goccia che cada mentre innaffia?”
Ha evocato la piccola pioggia dell’innaffiata sulle piante facendomi venire in mente “La pioggia nel pineto” del Gabriele nazionale, ma lei non si chiama Ermione.
“Gli agrumi?, sono in arrivo aranci, mandarini, clementine, bergamotti.”
Al sentirla nominare il bergamotto la traduco in volo tra Scilla e Cariddi anche se so perfettamente che è un’italiana di Sardegna.
“Anche  chi ha solo un balcone vi coltiva qualcosa, spezie, un fiore.”
Prima di salutarlo porge davanti agli occhi del visitatore un’infiorata finale.
“Fresie, ciclamini, mirto, begonie, orchidee, rose, bocche di leone, e poi e poi, calle, ibiscus, dipladenie, e …”
E intorno agli occhi ti fa volteggiare i sorrisi di mamma natura, e ancora e ancora della sua piccola foresta incantata tanto e tanto verde.
Non potete stupirvi se si chiama Silvia.

***

L’ho chiamata Misà dopo che per la quarta o la quinta volta mi ha detto “Mi sa che lei non ha dormito bene stanotte”; intendendo dirmi che ho le idee confuse.
Sposata felicemente con un artigiano pisano ha una figlia con una chiara idea su come forgiare i suoi manufatti artistici.
Buon sangue non mente, Misà infatti si concentra sul suo lavoro con la cura di un artista.
Oggi l’ho vista più attenta del solito, si stava occupando di quel vaso che voleva splendente.
Ne aveva sollevato una copertura lasciatavi sopra, e no, non vi aveva messo dentro dei fiori, ma intendeva comunque profumarlo.
Ha sempre detto che il decoro della casa si sarebbe rilevato dalla pulizia della stanza dove troneggiava quel vaso cui stava dedicando tante attenzioni.
Ora ne stava pulendo i bordi, poi i fianchi resi lucidi, e infine ne toglieva le incrostazioni dal suo interno.
Era tanta la cura che metteva nel pulirlo, quasi accarezzandolo con le mani mai ferme, che mi aspettavo che da un momento all’altro ci mettesse dentro dei fiori e glielo ho detto.
Allora inevitabile è arrivata in risposta la solita frase: “Mi sa che lei ha dormito male stanotte”.
Per una volta però ho deciso di replicare: “Stanotte ho sognato che se il Governo curerà gli affari nazionali con la stessa cura con cui lei si occupa di quel vaso, finalmente tutti noi smetteremo di essere immersi fino al collo nella m ….”
“Mi sa che lei stanotte ha dormito bene”, mi ha risposto questa volta Misà.
E smesso di occuparsi del vaso, ha cominciato a pulire il piatto doccia.

Tanti i punti internazionali di riferimento da tanti suggeriti al nuovo Governo.
Poteva esimersi dall’intrupparsi OBLO’?

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis

Per Matteo Salvini al Viminale

Fratelli d’Italia
commetterà lo stesso errore
del PD?

Giorgia Meloni prima inter pares

Chi scrive non ha votato per la Lega, né al Senato né alla Camera; soprattutto perché ritiene che l’Autonomia Regionale, nell’Italia riunita nei suoi confini naturali, vada riconosciuta solo a Corsica Sardegna e Sicilia, per evidenti motivi geografici.

Il Ministro degli Interni Minniti, del Partito Democratico Italiano, fu il primo a fermare l’immigrazione illegale in Italia.
Non era parte del Governo Draghi che ha subito un’immigrazione illegale di folto numero.
Il PD non ha voluto ancora Minniti per questioni di bilancino interno o perché il suo contrasto efficace e quotidiano andava contro il supposto acquisto dei voti cattolici?
Le elezioni che hanno appena sancito la disfatta del PD fanno difficilmente supporre che la mancata opposizione all’immigrazione selvaggia abbia guadagnato più voti dei cattolici al PD. Né alla Lega, che con esso ha governato.
Ora Matteo Salvini, che dopo Minniti ha contrastato con rara efficienza ministeriale l’immigrazione selvaggia, si è proposto come Ministro degli Interni nel costituendo Governo a guida Giorgia Meloni.
Qualcuno lo vorrebbe estromettere da quella carica per paura che funzioni “troppo” recuperando voti alla Lega, o per uno dei due su esposti motivi che si suppone abbiano motivato il PD a estromettere l’altrettanto efficiente Minniti?
Prima di commettere lo stesso errore del PD, Fratelli d’Italia rilegga i numeri che hanno sancito la sconfitta del PD.
E forse sarà utile ai Patrioti leggere anche una massima di personale coniazione che vuole proporre chi scrive: “La differenza tra il leader e l’imbecille consiste nel volere il leader solo il primo posto, l’imbecille il primo posto, il secondo, il terzo e quant’altri ancora in più a seconda del suo grado di imbecillità.”

Chi scrive non ha votato per la Lega, né al Senato né alla Camera; soprattutto perché ritiene che l’Autonomia Regionale, nell’Italia riunita nei suoi confini naturali, vada riconosciuta solo a Corsica, Sardegna e Sicilia, per evidenti motivi geografici.

Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”    Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis