Anche gli stakanovisti
hanno paura di morire
Ars prima regni est posse invidiam pati
18 luglio 2022
Tornato recentemente da un convegno internazionale, Mario Draghi mostrava doppie borse sotto gli occhi, indiscutibile ma non unico segno di profonda stanchezza patita dai suoi settantaquattro anni.
A quella età si rischia la vita per fatiche infinitamente inferiori a quelle quotidianamente sopportate dall’esperto internazionale di borse bilanci finanza generale e affini che al momento si occupa di presiedere il Consiglio dei Ministri d’Italia, avendo oltretutto rinunciato allo stipendio.
Perché non dovrebbe aver paura di morire continuando un lavoro aggravato da some indebite, per il politico posatore delle quali il nostro diritto non prevede purtroppo i lavori forzati?
Cerca riparo quando può all’ombra dell’Umbria.
La sua lunga navigazione come esperto di finanza internazionale si accompagna alla sua operosissima giovinezza di politico, che deve ben assimilare ancora la massima di Seneca che invita il regnante a coltivare l’arte di sopportare l’invidia: “Ars prima regni est posse invidiam pati”.
Un sostegno gli arrivi anche da chi scrive, che, volendolo ancora quale Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, si permette di affiancare a quella di Seneca una massima di produzione propria:
“Ognuno di noi muore una volta nella vita, l’invidioso muore ogni giorno della sua vita”.
Lo spread tra il Servitore dello Stato e l’invidioso è decisamente favorevole al primo.
“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia” Claudio Susmel
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
1922 – 2022
Memoria Patriae prima vis