Il bruto statunitense di fronte alle vacue sanguinose chiacchiere

La Regina Elena e Donald Trump
Facta ac verba

03 marzo 2025

Arduo comparare periodi e personaggi storici lontani.
Riportare alcuni fatti, lasciando al lettore di trovarvi o meno qualche nesso?

Seconda Guerra Mondiale, l’Italia si avvia a una catastrofe militare senza eguali nella sua storia unitaria contemporanea.
Re Vittorio Emanuele III convoca nel luglio del 1943 il Presidente del Consiglio Dittatore Benito Mussolini nella sua abitazione e lo fa arrestare; seguiranno il Governo Badoglio e il primo armistizio del 3 settembre con gli Stati Uniti e loro camerieria varia.
Alla Regina Elena viene attribuita costernazione alta per l’accadimento, con frasi del tipo: “Che vergogna arrestare un ospite a casa nostra”.
La “vergogna” evitò all’Italia la divisione in due Stati per oltre quarant’anni come fu imposto alla Germania, e la distruzione meticolosa delle sue città come quella causata alle città del Giappone.
Le critiche all’operato tardivo del Re e alle modalità d’azione che seguirono riempirono e riempiono tonnellate di libri riviste e giornali.
Già.
Dov’erano però i costernati esegeti del Re, che avrebbero fatto meglio di lui in quel luglio del 1943?

Pochi giorni fa il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto nella “sua” Casa Bianca il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelens’kyj.
Prima accusandolo con inusitata brutalità semantica di vari misfatti, compreso quello di giocare con la Terza Guerra Mondiale per il solo fatto di non addivenire a un accordo con la Russia.
Poi ingiungendogli perentoriamente di lasciare Casa “sua”, visto che non aveva voluto firmare un accordo commerciale tra Ucraina e Stati Uniti di rilevanza economico strategica, e per non essersi rassegnato a che il futuro assetto territoriale politico e militare del suo Stato fosse concordato con la Russia dagli Stati Uniti e non dall’Ucraina stessa.
Le critiche all’operato e al linguaggio del Presidente hanno riempito e riempiono centinaia di chilometri quadrati di carta video etere.
Già.
Cosa sono però riusciti a ottenere fino ad ora gli scrupolosi esegeti semantici e politici del Presidente, se non di vedere uccisi ancora, ogni giorno ogni giorno ogni giorno, oltre che i soldati di ambo i belligeranti, anche donne, invalidi, bambini?

Donald Trump ha messo tutti di fronte alla realtà.
Per egoismo statunitense?
Può darsi, però il Cesaroni statunitense ha chiarito al Pianeta che le chiacchiere stanno a zero.
Ora, la Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia Giorgia Meloni non ceda alle lusinghe di questo o quel Capo di Stato europeo o extracomunitario – è solo alla Comunità Europea che deve rendere conto e al Parlamento Italiano – e continui a perseguire la riunione intorno a un tavolo prima di Stati Uniti Stati Europei e Ucraina, e in un secondo tempo solo dei rappresentanti di Stati Uniti, Comunità Europea, Ucraina, e Russia.
La sede dell’incontro vada individuata nella neutrale Svizzera.

E visto che nessun piano di accordo territoriale è stato reso noto al grande pubblico, lo fa OBLO’, suggerendo di studiare il Trattato di Roma del 1924 col quale l’Italia e il Regno dei serbi – croati – sloveni addivennero all’annessione della più parte di Fiume all’Italia. Riconoscendo la sovranità politica dell’Italia anche sul corridoio che la univa alla città vera e propria, ma lasciando al Regno S.H.S. tutta una striscia di territorio periferica dell’allora esistente Stato Libero della Città di Fiume (1920 – 1924).
Si diano da fare geografi economisti militari e etnologi per individuare i confini di un corridoio che comprenda solo la parte essenziale dei territori occupati dalla Russia, per unire la Crimea alla Russia internazionalmente riconosciuta, sancendo così internazionalmente la sovranità di quest’ultima anche su di essi e la Crimea. 

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Proposta per l’Articolo 9 del Trattato di Pace tra Ucraina e Federazione Russa

La diplomazia non può ottenere la pace
senza rinunce da parte di tutti i belligeranti
Ad impossibilia nemo tenetur

25 marzo 2025

Articolo 9.
L’Ucraina non reclamerà alcun risarcimento economico per i danni subiti da persone e beni, durante la guerra e comunque sino alla firma del Trattato di Pace, dei territori occupati che verranno restituiti alla sua sovranità giuridica e di fatto.
La Federazione Russa non reclamerà alcun risarcimento economico per i danni subiti da persone e beni, durante la guerra e comunque sino alla firma del Trattato di Pace, dei territori occupati che verranno restituiti alla sua sovranità giuridica e di fatto.
Ogni risarcimento per persone e beni relativo a territori che col Trattato di Pace verranno ceduti a sovranità diversa da quella antecedente il Trattato di Pace, formerà oggetto di trattativa dopo l’entrata in vigore del Trattato di Pace, secondo le regole del Diritto Internazionale. 

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Proposta per gli Auspici correlati al Trattato di Pace tra Ucraina e Federazione Russa

La diplomazia non può ottenere la pace
senza rinunce da parte
di tutti i belligeranti
Ad impossibilia nemo tenetur

24 marzo 2025

Auspici correlati al Trattato di Pace tra Ucraina e Federazione Russa

Auspicio per l’Ucraina.
Che prenda coscienza che anche la politica internazionale, come la natura, non facit saltus, perciò il proprio schieramento in una organizzazione super statuale piuttosto che in un’altra esige prudenza massima, sacrifici alti, egocentrici protagonismi dirigenziali nessuno.
Che pubblicizzi particolareggiatamente per tutto il Pianeta le tutele approntate e da approntare per le minoranze linguistiche religiose e d’altro tipo che sono e saranno insediate nei territori reintegrati sotto la sua sovranità internazionalmente riconosciuta con la ratifica del Trattato di Pace.

Auspicio per la Federazione Russa.
Che non dimentichi mai che la sua superficie territoriale internazionalmente riconosciuta ante ratifica del Trattato di Pace è di 17.125.300 kmq.; qualsiasi rivendicazione di ulteriori territori che non tenga conto di questo dato renderebbe la sua politica internazionale, oltre che economicamente disastrosa, ridicola.

Auspicio per la Comunità Europea.
Che provveda contestualmente al suo oculato riarmo a rendere obbligatoria per i soldati dei suoi eserciti nazionali come per l’embrione del suo esercito federale – agiscano da soli o in azioni coordinate con altre Istituzioni del Pianeta – un efficiente e funzionale  trilinguismo di base e professionale. 

Auspicio per gli Stati Uniti d’America.
Che sostengano, con ogni mezzo economico diretto e con ogni mezzo militare indiretto, la difesa e l’appartenenza della città di Odessa, con il suo territorio circostante e il suo mare antistante, all’Ucraina; essendo coscienti che la libertà dei traffici navali da e per Odessa è vitale per l’Ucraina, per la Comunità Europea, per gli Stati Uniti, a prescindere dalla situazione internazionale contingente.

Post scriptum si suggerisce ai vari commentatori di quanto sopra esposto, di farlo proponendo soluzioni alternative concrete, aventi cioè per oggetto territori e modalità di esecuzione delle soluzioni prospettate.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis