Non solo cattiva sanità in Italia

Il magnete del dottor Sibiriu
Labor fere omnia vincit

Febbraio  2024

Non solo cattiva sanità in Italia, anche se è imprudente parlare di un viaggio terapeutico prima che sia finito.
A meno di aver rilevato un fenomeno paranormale.
Usufruisco di controlli vari dopo un primo intervento per cataratta alla clinica oculistica del San Giovanni di Dio a Cagliari, diretta dal Professore Giannàccare.
Mi segue prevalentemente il Dottore Sibiriu.

Il Dottore Sibiriu, chiamandosi Marco, compie il suo onomastico il 25 aprile, data ben conosciuta per la liberazione d’Italia, Istria Fiume e Dalmazia esclusi, territori comunque questi ultimi che ricordano ugualmente la data, per quel San Marco venerato da chiunque abbia a che fare col Triveneto; un primo motivo quindi per memorizzare il nome del Dottore Sibiriu da un paziente con mezzo sangue fiumano.
Non appagato da tanta omonimia il medico marciano mi visita, una volta di più, il 13 dicembre, festa di Santa Lucia, protettrice della vista; e sembra che oltre a un surplus di attività a mio favore, da me insistentemente richiesto alla Santa che deve averlo noumenamente motivato, vi sia nel giovane combattente Dottore una rapidità di movimenti e abbondanza di attenzioni abituali, fenomenicamente laicamente quotidianamente programmate.
Pure non deve essere del tutto normale.
Vi è qualcosa di paranormale che coabita nel suo terrestre operare.
Una serie continua di pazienti che si rivolgono a lui, quasi abbia un magnete incorporato che attrae cornee retine e quant’altro di oculare da esaminare, per gli opportuni rammendi da chiedere in seguito al Primario – che no, non chiamo Direttore, perché si veste da Primario: giacca, cravatta, camice bianco sopra veste profana – il Professore Giannàccare.
Continua a levitare tra nuvoli di lettere a stampatello guardate a fatica dai suoi pazienti il determinato ventisettenne Sibiriu, ma non nega mai una risposta all’interlocutore di turno, mentre io mi sforzo di restare agganciato come un acciaccato tender alla terapeutica locomotiva che, senza sbuffare vapori infastiditi, mi conduce a una pre diagnosi utile per un secondo intervento.
Il Dottore Sibiriu non si limita a fare l’OCT – cos’è un OCT?: cercate lettori studiate –  dell’occhio operato di cataratta dove il Professore Giannàccare rileverà un Irvine – Gass, ma lo fa anche all’occhio non operato, e il non ancora quarantenne Primario Giannàccare vi rileverà un minimo pucker maculare anche lì.
Il lottatore Sibiriu, dopo essere riuscito ad emergere da una folla di pazienti rugbisti  che lo avevano placcato per estorsioni multiple di diagnosi preliminari e parziali, mi visita accuratamente anche per individuare la mia capacità di visione, rilevando un miglioramento.

Ora si potrebbe encomiare ulteriormente l’operato del medico Sibiriu, ma si sconfinerebbe dal gioco semantico e dalla pittura futuristico surreale nella enfatizzazione, e ciò nuocerebbe alla sua credibilità.
Fermiamoci qui.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Memoria italiana

1 marzo 1961,
l’Areonautica Militare Italiana istituisce le “Frecce Tricolori”.

12 marzo 1863,
nascita di Gabriele D’Annunzio.

14 marzo 1820,
nascita di Vittorio Emanuele II.

17 marzo 1861,
nascita del Regno d’Italia.

                                     “Servizio di leva civile obbligatorio in Italia”     Claudio Susmel

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Morte di Aleksej Naval’nyj nel centenario della morte di Giacomo Matteotti

La barbarie si ripete
Usque tandem?

19 febbraio  2024

Cento anni fa morì Giacomo Matteotti, uno dei principali oppositori – se non il principale in assoluto – di chi, sebbene già a fatica, poteva ancora essere denominato Presidente del Consiglio, l’italiano Mussolini.
Rapito il 10 giugno del 1924, si ebbe la certezza della sua morte col rinvenimento del suo cadavere nell’estate dello stesso anno.
In un’Italia democratica il suo Primo cittadino si sarebbe dovuto dimettere.
Non era necessario dimostrare la sua connivenza col manipolo di rapitori di chi minava realmente e quotidianamente il suo potere.
Il mio collega giornalista morì.
Un po’ con lui anche il futuro in cui sarei vissuto io, anche quello dell’Italia, anche dell’Europa pavida nel tutt’altro che splendido isolamento dei suoi nazionalismi.

Il 16 febbraio scorso è morto Aleksej Naval’nyj, uno dei principali oppositori – se non il principale in assoluto  –  del dittatore russo Putin.
Stremato da prove fisiche naturali nei luoghi di detenzione, alcune carcerazioni degne del peggior buio della Storia, persecuzioni psicologiche e fisiche varie.
In uno Stato civile il suo Primo cittadino si sarebbe dimesso.
Non è necessario dimostrare la sua corresponsabilità nella morte di chi minava realmente e quotidianamente  il suo potere.
Il mio collega blogger è morto.
Un po’ con lui anche io, anche l’Italia, anche l’Europa degli egoismi nazionali ancora privi di una Difesa e di un Ministro degli Esteri comune.

Sii è ripetuta la barbarie.
Fino a quando faremo affari con la barbarie? 

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis