La Presidente del Consiglio non ripeta l’errore del Presidente del Consiglio

Chi si ferma è salvo
Festine lente

27 marzo 2025

La Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia sta praticando in questo momento storico l’unica politica internazionale possibile: estremamente cauta.
Soprattutto nessuno “schieramento” tra Comunità Europea e Stati Uniti, come le viene chiesto da dilettanti irresponsabili.

E’ estremamente falso dire che l’Italia non ha oggi una politica internazionale: aiuto con mezzi militari e civili all’Ucraina ma non con soldati sul campo, disponibilità ad inviare in Ucraina un contingente italiano a guida O.N.U. , nervi saldi e attenti a confrontare le parole del Presidente degli Stati Uniti Donaldone con i fatti che gli fa seguire Donald One, favorevole al riarmo dell’Italia nazionale ma disponibile a una sorta di concerto con gli altri eserciti nazionali europei.
Soprattutto nessuna decisione inconsulta del Presidente Meloni per far apparire sé stessa e la Patria che rappresenta più “pesante” sulla scena internazionale di quanto le consenta la sua economia, il suo apparato industriale, il suo apparato militare.
Una Presidente eletta dal popolo della propria Patria Italia che non commette l’errore del Presidente del Consiglio Dittatore del 10 giugno 1940.

Nel 1939 e fino al 9 giugno 1940 l’Italia esercitò la non belligeranza: aveva scelto di non scendere in campo al fianco della Germania, in guerra dal settembre del 1939 con Francia e Regno Unito, né al fianco di queste due nazioni.
Ebbe nel 1940 il consiglio pratico del Presidente statunitense Roosevelt, che scrisse al Presidente del Consiglio Dittatore italiano di non schierarsi, perché non poteva sapere chi avrebbe vinto.
Il Presidente del Consiglio Dittatore italiano, che a suo tempo pronunciò la massima Chi si ferma è perduto non lo ascoltò, non seppe resistere alla tentazione del protagonismo velleitario individuale e nazionale: perse la guerra dagli effetti più disastrosi combattuta dall’Italia contemporanea.
Il Presidente del Consiglio italiano democratico se ne ricordi, e rinforzi le maniche delle sue eleganti giacche, così che i numerosi criminali, che per miserabile tornaconto mediatico partitico gliele tirano per sfasciare il suo e nostro Governo, non riescano nel loro miserabile intento.

Dio protegga la tua mente Presidente.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Memoria italiana

21 aprile 753 A. C.,
fondazione di Roma.

25 aprile 1874,
nascita di Guglielmo Marconi.

26 aprile 1915,
Patto di Londra.

Leva militare e civile obbligatoria in Italia"    Claudio Susmel

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Incremento qualitativo e quantitativo delle Forze Armate Italiane

L’Italia difenda sé stessa prima di proporsi per la difesa di altre nazioni
Nunc

11 marzo 2025

Pare che soldati russi abbiano saccheggiato povere case ucraine caricando su mezzi armati lavatrici ed altri elettrodomestici.
Le forze armate russe stanno procedendo verso ovest e potrebbero sfondare il fronte ucraino.
Si ha la più pallida idea del saccheggio cui verrebbe sottoposta una parte d’Italia se percorsa da quel tipo di soldati che hanno invaso l’Ucraina?

Si discetta in Patria Italia circa l’aumento di alcune decine di migliaia di soldati per l’organico della Difesa, mentre qualcuno in passato ha detto che la leva militare obbligatoria sarebbe risultata troppo costosa; in molti non hanno capito proprio nulla, o peggio, continuano a mettere la testa sotto la sabbia.
L’assenza di Forze Armate Complementari capillarmente diffuse sul territorio – leva obbligatoria annuale – e di Forze Armate Professionali ben più consistenti delle attuali, potrebbe costare lo sfascio dell’attuale sistema di vita di sessanta milioni di italiani.
Il Governo, con la collaborazione silenziosa di una parte dell’Opposizione, quella responsabile, si dedichi al quotidiano impegnativo improcrastinabile impegno per l’incremento in qualità e quantità delle Forze Armate Italiane.
Senza proporre in alcun modo il suo esiguo ombrello militare all’Ucraina, men che meno con l’estensione dell’articolo 5 della NATO, salvo rischiare di condannare l’Italia a una pioggia di sangue: aerei e missili volano anche a occidente delle Alpi e dell’Adriatico.

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 2.965 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo. 

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis