Proposta per l’Articolo 4 del Trattato di Pace tra Ucraina e Federazione Russa

La diplomazia non può ottenere la pace
senza rinunce di tutti i belligeranti
Ad impossibilia nemo tenetur

17 marzo 2025

Articolo 4.
I territori situati tra la Crimea e la Federazione Russa internazionalmente riconosciuta occupati dalla Federazione Russa, saranno annessi alla Federazione Russa solo nella misura atta a garantire la contiguità territoriale tra la Crimea e la Federazione Russa attualmente riconosciuta internazionalmente, in ogni caso in una percentuale non superiore al cinquanta per cento dei territori occupati alla data del 14 marzo 2025.

Post scriptum si suggerisce ai vari commentatori di quanto sopra esposto, di farlo proponendo soluzioni alternative concrete, aventi cioè per oggetto territori e modalità di esecuzione delle soluzioni prospettate.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Memoria italiana

1 marzo 1961,
l’Areonautica Militare Italiana istituisce le “Frecce Tricolori”.

12 marzo 1863,
nascita di Gabriele D’Annunzio.

14 marzo 1820,
nascita di Vittorio Emanuele II.

17 marzo 1861,
nascita del Regno d’Italia.

                                     “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”     Claudio Susmel

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La Comunità Europea resti a ovest del Dnepr

Divisi come siamo difendiamo Odessa
Pax

25 febbraio 2025

Diversi politici europei, in posizioni apicali nel proprio Stato nazionale, propongono varie soluzioni per il conflitto ucraino russo in corso, salvo fare una prima cosa che potrebbe conferire peso alle proprie dichiarazioni: essere delegati a parlare dalle Istituzioni della Comunità Europea, tacendo invece se privi di delega.
Una seconda cosa potrebbe farla un redivivo Camillo Benso conte di Cavour, lui che da piemontese dichiarò: “Ho detto e ripeto ancora una volta che Roma Roma sola deve essere la capitale d’Italia”; politico di razza che seppe amministrare il futuro della sua Patria geografica Italia fino a farla coincidere con la gran parte di quella politica via via realizzata. Manca oggi un politico francese della stessa levatura che dichiari: “Ho detto e ripeto ancora una volta che la Comunità Europea la Comunità Europea sola deve essere rappresentata dal seggio permanente all’O.N.U.”.
Una terza cosa potrebbe farla un redivivo Vittorio Emanuele III – quello del 1917 -, lui che da piemontese dopo Caporetto assegnò il comando del Regio Esercito Italiano al napoletano Armando Diaz ottenendo a Vittorio Veneto la vittoria nella Quinta Guerra d’Indipendenza Italiana.  Manca oggi un politico francese che avvii l’organizzazione delle Forze Armate Europee Nuclearizzate con la condivisione del proprio armamento.
Stando così le cose, OBLO’ reimpagina qui di seguito quanto scritto il 29 aprile 2024:

“Infiltrati”, “mercenari”, “volontari”, “consulenti”, “contrattisti”, e vari altri combattenti euro atlantici pro Ucraina impiegati sotto varie mimetizzazioni semantiche – alibi gradito anche alla Russia per evitare lo scontro diretto – si fermino a ovest del Dnepr, tenendo Odessa e la costa sul Mar Nero tra la Romania e la foce del Dnepr.

Le forze armate russe stanno procedendo verso ovest e potrebbero sfondare il fronte ucraino.
Dopo la follia sanguinaria dei due belligeranti slavi, propria e/o indotta da altri stati, l’Unione Europea e la N.A.T.O. impieghino le proprie risorse in uomini e mezzi solo a ovest della linea di protezione naturale del fiume Dnepr, che attraversa tutta l’Ucraina da nord a sud fino alla sua foce nel Mar Nero.
Liberi gli ucraini di voler continuare a combattere a est del Dnepr con le proprie forze.
In ogni caso l’Unione Europea ha dato e continuerà a dare, ma non si chieda ai suoi stati membri di lasciare ancora morire i propri vecchi e i propri malati per alimentare una inesausta sete di sangue spacciata per gloria.
Analisti di cose militari, politiche, e internazionali, suggeriscano qualche dettagliato progetto di armistizio concreto tra i due belligeranti.

I diplomatici dei dopo guerra, talvolta lunghissimi come quello che riguardò la Germania dell’Ovest e la Germania dell’Est dal 1945 al 1989, sono generalmente più intelligenti di quelli degli ante guerra e delle guerre.
Sanno aspettare e trattare, stimolati anche dalla improcrastinabile necessità di rimediare alla infinita stanchezza e miseria dei propri concittadini, per altro palesi ormai a tutti i popoli del Pianeta che ne temono il contagio.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis