Il latino lingua millenaria della Chiesa Cattolica

La Santa Messa delle 07:00
Heri hodie cras

03  febbraio 2025

Pio XI proclamò S. Giovanni Bosco venator animarum, cacciatore d’anime.
Di tutte le anime.
Di vecchi e di giovani.
Una Messa in latino, col celebrante rivolto all’altare.
Solo una Messa al giorno in latino.
Quella del primo mattino.
Obbligatoria per decreto papale.
In ogni parrocchia.
Perché.

Non costituirebbe reato: il più diffuso rito di oggi, col celebrante rivolto ai fedeli, non ha sostituito quello tradizionale, lo ha affiancato.
Una Messa che rappresenta non solo una antica tradizione di colori e ambientazioni e movimenti cari a tanti fedeli di età avanzata, cari a giovani di buona volontà disorientati dai tanti accenti diversi della rumorosa società di oggi, in cerca di stabilità, di un punto di riferimento millenario e non quotidiano, di una Chiesa che non si esprima con la lingua di questo o quel Capo di Stato del momento.
Fedeli, vecchi e giovani, che non si sono ribellati alle “novità” della Chiesa pur non prediligendole.
Fedeli che amano un rito che fa visualizzare la raccomandazione di essere discepoli di Dio, non del popolo che va servito ma non ubbidito.
Fedeli che non sono sicuri che le lingue dei cosiddetti vivi trasmettano la Fede e l’autorità centrale della Chiesa meglio del latino, la lingua dei cosiddetti morti.

Di primo mattino sì, che costringa ad alzarsi presto per ascoltarla, così che il latino ricordi che tutto fu tramandato da migliaia di anni con fatica non solo con la suggestione del rito. 

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Trump e il principio del confine naturale

Groenlandia
Ignoti nulla cupido

31 gennaio 2025

Molte le righe goliardiche sul desiderio di ampliare i confini politici degli Stati Uniti d’America, espresso da parte del suo Presidente Donald Trump.
Righe che possono andare bene in una rubrica di intrattenimento, purché non vengano strumentalizzate partiticamente: risulterebbero una pessima bussola per il lettore ignaro della questione. 

Nulla può desiderare razionalmente chi analizza ciò che vede solo con gli occhi, proviamo perciò a capire qualcosa in più dell’Isola raffigurata sul mappamondo.
Certo le immense ricchezze contenute sotto la superficie di oltre 2.160.000 chilometri quadrati della Groenlandia, costituiscono una discreta motivazione per la sua conquista da parte di un cow boy americano alla ricerca dell’oro e dei suoi familiari.
Pure, secondo il principio del confine naturale, essa appartiene proprio al continente americano non certo a quello europeo; per lo stesso principio però, vista la sua quasi contiguità con le isole del Canada settentrionale, sarebbe il Canada più legittimato a invocarne l’annessione, non gli Stati Uniti d’America.
In ogni caso oltre a non appartenere geograficamente all’Europa, anche dal punto di vista politico la Groenlandia si è andata staccando sempre più  con vari atti politici dalla Danimarca, di cui è parte secondo il diritto internazionale.
Noi italiani perché dovremmo interessarcene?
Perché prima o poi una forma di Federazione Europea nascerà: persistendo la sovranità statuale della Danimarca sull’Isola più grande del Pianeta, in caso di conflitto vero e proprio con gli Stati Uniti, o anche solo nel caso di qualche scontro limitato, dovremmo rischiare la vita dei nostri soldati perché persista un’indebita occupazione da parte dell’Europa.
E perché persista la sovranità del Re di Danimarca, che oltretutto non risulta avere aperto le braccia agli immigrati irregolari che hanno invaso e continuano a invadere la nostra Italia.
La Groenlandia sia annessa dal Canada o dagli Stati Uniti, purché non sia parte politica integrante della Comunità Europea, purché non debba essere difesa da sangue italiano.
Ne versiamo già abbastanza sul nostro fronte interno.

Post scriptum ricordiamoci che il Debito Pubblico Italiano a 3.005 miliardi di euro ci avvicina al baratro economico sociale: omnia sunt in eo.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Memoria italiana

4 febbraio 1875,
nascita di Cesare Battisti

10 febbraio,
Giorno del Ricordo

11 febbraio 1918,
Beffa di Buccari

11 febbraio 1929,
Patti Lateranensi

14 febbraio 1914,
nascita di Luigi Durand de La Penne

 Servizio obbligatorio di leva militare in Italia Claudio Susmel

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